Fonte DSM5 - Le caratteristiche essenziali della disabilità intellettiva sono i deficit delle capacità mentali generali e un funzionamento adattivo quotidiano compromesso rispetto a quello di individui della stessa età, sesso e livello socioculturale. L’esordio avviene durante il periodo di sviluppo.

La diagnosi di disabilità intellettiva si basa sia sulla valutazione clinica sia su test standardizzati per le funzioni intellettive e adattive.
Il criterio A (“Deficit delle funzioni intellettive, come ragionamento, problem solving, pianificazione, pensiero astratto, capacità di giudizio, apprendimento scolastico e apprendimento dall’esperienza, confermati sia da una valutazione clinica sia da test di intelligenza  individualizzati e standardizzati”) si riferisce a funzioni intellettive che comportano ragionamento, problem solving, pianificazione, pensiero astratto, capacità di giudizio, apprendimento dall’istruzione e dall’esperienza, e comprensione pratica. Componenti di cruciale importanza sono comprensione verbale, memoria di lavoro, ragionamento percettivo, ragionamento quantitativo ed efficacia cognitiva. Il funzionamento intellettivo è tipicamento misurato con test d’intelligenza fondati sulla psicometria. Gli individui con disabilità intellettiva hanno punteggi di circa due o più deviazioni standard al di sotto della media.

I deficit del criterio B (“Deficit del funzionamento adattivo che porta al mancato raggiungimento degli standard di sviluppo e socioculturali di autonomia e di responsabilità sociale. Senza un supporto costante, i deficit adattivi limitano il funzionamento in una o più attività della vita quotidiana, come la comunicazione, la partecipazione sociale e la vita autonoma, attraverso molteplici ambienti quali casa, scuola, ambiente lavorativo e comunità”), si riferiscono al modo in cui una persona soddisfa gli standard di autonomia personale e di responsabilità sociale della comunità. Il funzionamento adattivo comporta un ragionamento in tre ambiti: concettuale, sociale, pratico. Il criterio B è soddisfatto quando almeno un ambito è sufficientemente compromesso da rendere necessaria qualche forma di sostegno continuativo.

Il criterio C (“Esordio dei deficit intellettivi e adattivi durante il periodo dello sviluppo”) si riferisce all’identificazione di deficit intellettivi ed adattivi durante l’infanzia o l’adolescenza.