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In questa pagina ci sono alcuni dati
sulle disabilità intellettive

e sui disturbi del neurosviluppo
per far capire quante persone nel mondo
hanno una disabilità intellettiva o un altro tipo di disturbo.

Purtroppo per quanto riguarda l’Italia
non si hanno dei dati sicuri.

Disabilità intellettive, alcuni dati

Le stime del Censis prevedono che nel 2020 i disabili in Italia saliranno a 4,8 milioni.

Oltre quattro milioni di persone con disabilità in Italia (4,1, per la precisione), pari al 6,7% della popolazione. Questa la stima del Censis, che prevede un trend in crescita: "Nel 2020 arriveranno a 4,8 milioni (il 7,9% della popolazione) e raggiungeranno i 6,7 milioni nel 2040 (il 10,7%). Una fetta consistente di italiani.
Sempre secondo i dati del Censis, un italiano su 4 afferma che non gli è mai capitato di avere a che fare con persone con disabilità. Forse perché la disabilità viene fatta combaciare, da ben due italiani su tre, essenzialmente con una limitazione nei movimenti, quindi una disabilità prettamente motoria, mentre sono le disabilità intellettive ad essere più diffuse in età evolutiva (e spesso nascoste).

A proposito di disabilità intellettive, continua la nota del Censis: "Oggi in Italia le persone con sindrome di Down sono circa 48.000, di cui solo il 21% ha fino a 14 anni. La fascia d'età più ampia è quella da 15 a 44 anni, pari al 66%, e il 13% ha più di 44 anni. L'aspettativa di vita alla nascita è di 61,6 anni per i maschi e di 57,8 anni per le femmine. Le persone affette da disturbi dello spettro autistico si stimano pari all'1% della popolazione, circa 500.000".

Scuola

La scuola gioca un ruolo fondamentale a fianco della famiglia, nel processo di presa in carico e inclusione della persona con disabilità nella società. Ricorda il Censis che il numero di alunni disabili nella scuola statale è cresciuto dai 202.314 dell'anno scolastico 2012/2013 ai 209.814 del 2013/2014 (+3,7%). Contemporaneamente è aumentato il numero dei docenti di sostegno: dai 101.301 del 2012/2013 ai 110.216 del 2013/2014 (+8,8%)". "I bambini Down in età prescolare - riferisce l'indagine del Censis - che frequentano il nido o la scuola dell'infanzia sono l'82,1%, tra i 7 e i 14 anni l'inclusione scolastica raggiunge il 97,4%, ma già tra i 15 e i 24 anni la percentuale scende a poco meno della metà, anche se l'11,2% prosegue il percorso formativo a livello professionale. Tra i ragazzi affetti da disturbi dello spettro autistico, fino a 19 anni è il 93,4% a frequentare la scuola, ma il dato scende al 67,1% tra i 14 e i 20 anni, e arriva al 6,7% tra chi ha più di 20 anni".

Lavoro, solo una persona con disabilità su cinque lavora

Nel mondo del lavoro l'inclusione è pressoché inesistente. Ha un lavoro solo il 31,4% delle persone con sinfrome di Down over 24 anni. E la maggioranza di quelli che lavorano (oltre il 60%) non è comunque inquadrata con contratti di lavoro standard. Nella maggior parte dei casi lavorano in cooperative sociali, spesso senza un vero e proprio contratto. In oltre il 70% dei casi non ricevono nessun compenso o ne percepiscono uno minimo, comunque inferiore alla normale retribuzione per il lavoro che svolgono. Ancora più grave è la situazione per le persone autistiche: a lavorare è solo il 10% degli over 20.

L’Italia spende poco per la disabilità: 430 euro procapite (dati Eurostat 2015), posizionandosi al di sotto della media europea (538) nella parte bassa della classifica. La spesa media annua dei Comuni per disabile è inferiore ai 3.000 euro l’anno con una spesa giornaliera di 8 euro.

Il 70% delle famiglie con persone con disabilità non fruisce di alcun servizio a domicilio. Meno di 7 persone con disabilità su 100 contano su forme di sostegno presso la propria abitazione. Ciò significa che nella maggior parte dei casi le famiglie gestiscono da sole ciò che i servizi non offrono, rinunciando a molto, spesso anche al lavoro.

L’esclusione è più forte che mai nel mondo del lavoro: meno di una persona con disabilità su cinque lavora, con ciò che ne deriva in termini di realizzazione personale e di mancato guadagno. Non è un caso che la disabilità sia uno dei primi determinanti dell’impoverimento e della povertà. La condizione di disabilità spinge verso la marginalità.

 

 

 

 

 

 

 

 

foto Getty Images

Le famiglie

I dati Censis dell'anno 2014 confermano che il vero perno del welfare è la famiglia, sulla quale ricade la responsabilità e il peso dell'assistenza della persona con disabilità, soprattutto in età adulta. "Le persone con disabilità disabile adulti rimangono in carico alla responsabilità delle loro famiglie - si legge nel comunicato Censis - con sostegni istituzionali limitati, focalizzati quasi esclusivamente sul supporto economico. Anche in questo caso, però, dal confronto con gli altri Paesi europei emerge che la spesa per le prestazioni di protezione sociale per la disabilità è pari a 437 euro pro-capite all'anno, superiore solo al dato della Spagna (404 euro) e molto inferiore alla media europea di 535 euro (il 18,3% in meno).
La situazione peggiora con l'età. "Le opportunità di accesso ai servizi si riducono per le persone con disabilità adulte" si legge nella nota Censis. Tra le persone con Sindrome di Down di 25 anni e oltre, il 32,9% frequenta un centro diurno, ma il 24,3% non fa nulla, sta a casa. Tra le persone con autismo dai 21 anni in su, il 50% frequenta un centro diurno, ma il 21,7% non svolge nessuna attività.
Tra le ore dedicate all'assistenza diretta e quelle di semplice sorveglianza, i genitori delle persone autistiche e delle persone Down spendono complessivamente 17 ore al giorno". E il costo annuo arriva a circa 44.000 euro per famiglia nel caso delle persone Down e circa 51.000 euro per le persone affette da disturbi dello spettro autistico.

Il dopo di noi

"Nel tempo - conclude infatti il Censis - aumenta il senso di abbandono delle famiglie e cresce la quota di quelle che lamentano di non poter contare sull'aiuto di nessuno pensando alla prospettiva di vita futura dei propri figli con disabilità. Mentre tra i genitori di bambini e ragazzi Down fino a 15 anni la quota di genitori che pensa a un 'dopo di noi' in cui il proprio figlio avrà una vita autonoma o semi-autonoma varia tra il 30% e il 40%, tra i genitori degli adulti la percentuale si riduce al 12%. La quota di genitori di bambini e adolescenti autistici che prospettano una situazione futura di autonomia anche parziale per i loro figli (23%) si riduce ancora più drasticamente (5%) tra le famiglie che hanno un figlio autistico di 21 anni e più".

Leggi il comunicato stampa CENSIS (diffuso nella primavera del 2014)

Secondo una indagine (ISTAT datata dicembre 2015) vivono in Italia oltre 3 milioni di persone con gravi disabilità. Di queste solo un milione e centomila fruiscono di indennità di accompagnamento. Oltre 200 mila adulti vivono ancora in istituto o in RSA e quindi in situazioni potenzialmente segreganti: a loro viene impedito di scegliere dove, come e con chi vivere. Molte altre persone sono segregate in casa, assieme alle loro famiglie a causa dell’assenza di supporti, di sostegni, di opportunità.     

Disturbo dello spettro dell'autismo, alcuni dati

In letteratura il valore mediano della prevalenza è di 6,2/1000 (1:160; range: 1:333 - 1:86) in Europa, e di 6,5/1000 (1:154; range: 1:769 - 1:91) negli USA, con una grande variabilità delle stime tra ed entro aree geografiche. Nell’ultimo rapporto pubblicato dai Centri per la Prevenzione e il Controllo delle malattie (CDC) [1] si stima che circa 1 bambino su 68 (14,6 per 1.000) in età scolare presenta un disturbo dello spettro autistico (ASD dall’inglese Autism Spectrum Disorders) con una netta prevalenza maschile (4,5:1).
In Italia non esistono stime di prevalenza a livello nazionale. Le uniche stime di prevalenza disponibili in Italia, fanno riferimento alle Regioni Emilia-Romagna e Piemonte.
La prevalenza nella regione Piemonte è del 5 ‰ nella fascia d’età 7-11 (al dicembre 2014); Emilia-Romagna è del 3,9 ‰ nella fascia d’età 0-17 anni - anno 2016 (la distribuzione per fasce d’età: 0-2 anni: 2.9 per mille; 3-5 anni: 5.5 per mille; 6-10 anni: 4.3 per mille; 11-17 anni: 3 per mille).


[1] Christensen, D. L., Baio, J., Van Naarden Braun, et al. Prevalence and Characteristics of Autism Spectrum Disorder Among Children Aged 8 Years — Autism and Developmental Disabilities Monitoring Network, 11 Sites, United States, 2012 Surveillance Summaries / April 1, 2016 / 65(3);1–23

Per approfondimenti

Ultimo rapporto ISTAT (2009) La disabilità in Italia_Il quadro della statistica ufficiale