uomo su terreno secco

Ottemperare alla richiesta dell'Inps in 15 giorni nel periodo estivo è impossibile. La denuncia in una lettera.

Fonte: Redattore Sociale - MILANO. Trovare un medico libero tra luglio e agosto a Milano, fargli redarre una relazione che dimostri la propria disabilità, chiudere la documentazione in una busta e spedirla all'Inps. Il tutto in 15 giorni, nel cuore dell'estate. È la missione, impossibile per molti, che l'Istituto nazionale per la previdenza sociale sta chiedendo in questi giorni a numerose persone con disabilità di Milano e della Lombardia, nell'ambito della grande campagna di verifiche per stanare i falsi invalidi che prevede l'accertamento delle condizioni di 100 mila persone entro la fine dell'anno. Ledha-Lega per i diritti delle persone con disabilità, si è fatta portavoce dei disagi provocati da questa insolita solerzia burocratica, con una lettera inviata, tra gli altri, al direttore della sede provinciale dell'Inps, Sebastiano Musco, e all'assessore regionale alla Sanità, Luciano Bresciani.
"Ci domandiamo se, in riferimento al Decreto ministeriale n.4 del 02/08/2007, in base al quale gli organi di controllo possano richiedere le documentazioni non più al paziente ma alle Commissioni che si siano già espresse in favore del riconoscimento, perché tali informazioni l'Inps non le possa chiedere direttamente alle Asl o alle Commissioni competenti di riferimento? Forse perché le Asl sono sprovviste della documentazione necessaria? - si chiede Fulvio Santagostini, presidente di Ledha -. Chiediamo solo che eventuali disfunzioni dell'amministrazione pubblica o l'incapacità di interfacciarsi tra i diversi organismi non ricadano in atteggiamenti inquisitori nei confronti dei cittadini con disabilità e dei loro familiari. Avere da anni una disabilità grave e dover ancora una volta dimostrare la sussistenza di essa, nonostante si sappia che non ci sia un trattamento clinico capace di fare i miracoli, è umiliante". E il tutto avviene in un periodo "dove non si riesce neanche a trovare un medico per fare la relazione perché gli ospedali hanno meno personale e sono tutti sotto stress". Ammesso che ci si riesca, poi, Santagostini ricorda che "per valutare le relazioni l'Inps ha appena assunto 150 medici neolaureati, senza una grossa esperienza nel campo della disabilità", con il conseguente rischio di ottenere valutazioni finali parziali o non corrette.
Date le condizioni, quindi, Ledha suggerisce di non rispondere alla lettera dell'Inps: "Male che vada si va a una verifica di controllo, condotta da una commissione e di certo più sicura" dice Santagostini, che suggerisce di rimandare tutto a settembre quando, auspica, "si potrà costituire un tavolo di confronto a tre con Inps e regione per ragionare sulle migliori modalità di verifica per cercare falsi invalidi e colpire i conniventi, ma senza fare soprusi nei confronti di persone con disabilità grave conclamata".
Info: www.ledha.it (ar)
Fonte: Redattore Sociale

28 luglio 2010