Presentata la proposta 2010 di definizione delle traiettorie politiche, organizzative ed amministrative di tutela e promozione della salute
Fonte:
Persone con disabilità - Riportiamo di seguito i punti fondamentali
della proposta. Per una analisi più approfondita, rimandiamo al sito
ufficiale
della Regione Lombardia dove compare il testo integrale della proposta.
1. Definizione chiara e sintetica delle "regole di sistema",
aggiornate all'anno di riferimento e di facile consultazione. E' fondamentale la
centralità dei cittadini, titolari del diritto di salute che va tutelato
attraverso una vigile, assidua e per certi versi radicale applicazione dei
criteri di dignità e di giustizia, che si concretizzano anche in un'accoglienza
che ne tuteli i diritti, faciliti l'accesso ai servizi e rispetti la tempistica
dei cittadini.
2. Definizione di una disciplina organica di
governo controllo del sistema welfare lombardo, che preveda un deciso
e responsabile coinvolgimento degli enti locali, i quali programmino azioni di
tutela e promozione della salute, ed esercitino anche la valutazione della
qualità dei servizi, nonché della loro efficacia nel rispondere ai bisogni della
popolazione.
3. Incentivazione e sviluppo del terzo settore, quale
soggetto di innovazione ed evoluzione di un modello di welfare sussidiario e
partecipato. La salute come obiettivo, ed il correlato sistema dei sevizi
socio-sanitari, come mezzo, diventano fattore di polarizzazione delle energie
del privato, del no-profit e della forza delle associazioni di volontariato.
Tutte queste risorse costituiscono un patrimonio prezioso di ricchezza sociale,
da coltivare ed incrementare, per una ridistribuzione dei carichi sociali,
familiari e delle opportunità socio economiche.
4. Uno stile di governo e
di gestione del sistema sanitario sobrio, che consenta, attraverso la
valutazione ei controllo di efficacia, appropriatezza e qualità, di migliorare
la salute, aumentare la soddisfazione degli assistiti e contenere la spesa. In
questo ambito, ricerca e innovazione, sia nel settore organizzativo, che nel
settore dei metodi e degli strumenti tecnologici, saranno promosse al fine di
raggiungere un maggior grado di snellimento delle procedure di controllo.
5.
Sviluppo e semplificazione di un sistema di comunicazione efficace e
diretto, che consenta alla persona in difficoltà e alla famiglia, di
conoscere i diversi istituti giuridici di tutela, affinché i diritti sanciti
dalle diverse leggi di settore siano resi effettivi. Si deve cioè passare, sa un
sistema informativo socio-sanitario, ad un sistema socio-sanitario informativo.
6. Semplificazione e sburocratizzazione degli accessi alle strutture
sanitarie, anche attraverso il sistema informativo Socio-Sanitario
Regionale-SISS.
7. Proseguimento del percorso di semplificazione anche in
ambito di prevenzione e sanità veterinaria. La prevenzione si attua
attraverso una appropriata e concreta promozione specifica, di fattori
socio-economici, ambientali e biologici e grazie anche alla valorizzazione delle
differenze.
8. Revisione degli assetti organizzativi:
razionalizzazione e integrazione tra sistema sanitario, socio-sanitario e
sociale. In particolare, l'integrazione con i distretti socio-assistenziali, può
attivare una reste di protezione civile, indispensabile per gli interventi di
prevenzione, sostegno e riabilitazione, per tutti coloro che si trovano in
difficoltà economica o in condizioni di vulnerabilità. L'integrazione deve avere
per obiettivo, una migliore sostenibilità e responsabilità del carico
assistenziale.
Queste sono le indicazioni che connotano l'architettura
generale del Piano Regionale Socio-Assistenziale. "Non sono sicuramente da
sottovalutare le grandi difficoltà che dovranno essere superate - si legge nel
testo - affinché i principi si affermino nella concreta operatività dei servizi
e perché la loro efficacia pratica, diventi visibile ed apprezzabile da parte
dei cittadini.
E' essenziale che durante la progressiva realizzazione, il
piano proposto richiede pertanto per sua stessa natura, una forte partecipazione
sociale e politica".
Fonte:
Persone con disabilità
26 luglio 2010