Lo annuncia il Ministero del Lavoro in chiusura alla II Conferenza Nazionale sull'Associazionismo Sociale
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vita. Si è appena chiusa la II Conferenza
Nazionale sull'Associazionismo Sociale a Roma. Un programma ricco di
interventi. Come quello del ministro del Lavoro, Maurizio Sacconi, che
non ha certo deluso, almeno in termini di novità. Fra tutte: il no del
governo alla stabilizzazione del 5 per mille per legge , e dall'altro il
via ai pagamenti dello stesso 5 per mille 2008 , annunciato - per la
precisione - in chiusura dell'evento da Marina Gerini, direttore del settore
Volontariato del ministero di Sacconi. Ma andiamo con ordine.
Il ministro ha
commentato le proposte lanciate al governo dal Terzo settore. Che vanno da "una
chiara riforma organica della disciplina del Libro primo del Codice
Civile in materia di associazioni, fondazioni e altre istituzioni di
carattere privato senza scopo di lucro alla luce del principio di sussidiarietà"
a una legge ad hoc per "stabilizzare il 5 per mille" alla "creazione
di un tavolo misto" ministero del Lavoro, associazioni, regioni e comuni
"per affrontare con chiarezza il tema dell'attuazione e della conciliazione
delle norme nazionali e regionali della legge sull'associazionismo di promozione
sociale" e all'istituzione di un altro tavolo con l'Agenzia delle
Entrate "sulle politiche dei controlli fiscali nei confronti del non
profit".
In risposta a queste richieste, Sacconi ha annunciato
l'apertura "nei prossimi giorni" del dibattito sulla riforma della disciplina
del Libro primo del Codice civile , che "è un primo passo nella direzione di
un riordino complessivo della legislazione speciale riguardante il Terzo
Settore". Allo stesso modo "è molto importante il tavolo Stato-Regioni" per
introdurre "una più forte autodisciplina delle associazioni che eviti le
patologie" e "lo stesso dialogo con le Entrate deve muoversi in quest'ottica".
Quanto al 5 per mille, lo strumento "verrà mantenuto" anche se non
con uno strumento di legge dedicato. Questo perché, ha evidenziato Sacconi, "non
si può irrigidire il bilancio in un tempo in cui non è finito il pericolo di
instabilità. Si può però ipotizzare una quota minima garantita e un'altra invece
ponderata di anno in anno". In ogni caso "il 5 per mille è stato fortemente
voluto da Tremonti e questo – ha chiosato – è un elemento di fiducia e di
continuità".
16 luglio 2010