Fonte superabile.it - È stata intitolata “Vite extra-ordinarie” e si tratta della rassegna cinematografica che – dal 12 febbraio al 7 maggio – racconterà la disabilità utilizzando la “settima arte”, ovvero il cinema. Le proiezioni di svolgeranno presso la Sala MediCinema del Policlinico Universitario “Agostino Gemelli”, di Roma e si potranno vedere o ri-vedere pellicole - tutte importanti - che hanno raccontato, in vario modo e da angoli visuali differenti, la disabilità. Sette occasioni per capire che – come ricorda l’espressione che ha dato lo spunto alla rassegna - “La disabilità non è una scelta, la nostra attitudine sì”.

Come ci ricorda Stefania Delendati, giornalista disabile, «Il cinema ci ha proposto modelli differenti e differenti scelte stilistiche hanno dato vita a risultati più o meno apprezzabili.». «Quel che è certo è che la “settima arte”, nei confronti della disabilità, è diventata un mezzo di comunicazione, svincolandola dallo stereotipo assistenziale e rendendola oggetto di riflessione culturale» (www.comune.torino.it/pass/disabilitasessualita/2014/03/31/cinema-e-disabilita-sposi-felici-o-quasi-amici/). La lista dei film che hanno raccontato la disabilità da varie angolazioni è lunga, ma certamente inizia con Freaks diretto, nel 1932, da Tod Browning, un film audace, per l’epoca in cui fu girato, poiché era interpretato da tutti attori disabili, in quel tempo considerati dei fenomeni da baraccone. La censura lo bloccò per oltre quarant’anni, per il tema scabroso trattato e per alcune scene violente che mostrava.

Da allora l’incontro tra la “settima arte” e la disabilità è stato proficuo, trasformandosi anche in un momento di presa di coscienza di una condizione che ancora molti tendono ad ignorare. Da quel primo film sulla disabilità molta pellicola è passata nelle macchine da proiezione, mettendo lo spettatore davanti a storie le più diverse, ma sempre girate non solo per raccontare qualcosa di “particolare”, ma anche per suscitare, in chi le guardava, la voglia di capire e approfondire il tema della disabilità, funzionando così da formidabile strumento e di comunicazione e di conoscenza e presa di coscienza.

Spesso abbiamo riferito di esperienze che coniugavano lo strumento cinematografico alla tematica della disabilità. Tra di esse c’è quella avviata, nel 2016, tra la Onlus MediaCimena-Italia e il Policlinico Universitario “Agostino Gemelli”, di Roma, che si è concretizzata nella creazione, all’interno dell’Ospedale, di una sala cinematografica priva di barriere architettoniche, nella quale i malati e i loro familiari potessero rimanere per qualche tempo immersi in quella che è stata definita la “fabbrica dei sogni”.
Proseguendo in questa esperienza il “Gemelli”, l’Università Cattolica del Sacro Cuore e la Onlus MediCinama-Italia danno ora vita ad un altro Progetto che accomuna la “settima arte” alla disabilità. Si tratta di “Vite extra-ordinarie”, progetto partito il 12 febbraio scorso che permetterà, attraverso le varie proiezioni, di capire meglio molti aspetti della disabilità, che colpisce anche alcuni degenti del nosocomio romano.

“Vite extra-ordinarie”
Promossa dal Centro di Ateneo per la Vita, dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, l’iniziativa è nata da un’idea del Centro Malattie Rare e Difetti Congeniti, della Fondazione “A. Gemelli”. A  dare lo spunto l’’espressione: “La  disabilità non è una scelta, la nostra attitudine sì”, a concretizzare l’idea appunto l’impegno comune di MediaCinema-Italia e dello staff del Policlinico Universitario romano.
Dal 12 febbraio al 7 maggio, verranno dunque proiettate sette pellicole a tema disabilità. Si comincerà con  “The elephant man”, il capolavoro di David Lynch, per proseguire poi con “Inside I’m dancing”, di Daniel O’Donnell (26 febbraio), “Basta guardare il cielo”, di Peter Chelsom (12 marzo), “Qualcosa di buono”, di George C. Wolfe (19 marzo), “Misure straordinarie”, di Tom Vaughan (9 aprile), “Ottavo giorno” di Jaco Van Dormael (16 aprile) e “Il mio piede sinistro”, di Jim Sheridan (7 maggio).

«Ogni film» – si legge in una nota degli organizzatori della rassegna– «tratterà una condizione legata alla disabilità che sarà presentata, per gli aspetti clinici, da un esperto.». «Al termine della proiezione seguirà una riflessione sull’aspetto umano, relazionale e sociale della trama, curata da un neuropsichiatra infantile esperto di problematiche relazionali e da un’esperta di problematiche sociali».
Nel corso degli incontri si delineeranno anche le caratteristiche cliniche di alcune malattie rare come la Sindrome di Proteus, la Distrofia Muscolare di Duchenne, la SLA, la Sindrome di Pompe, la Sindrome di Morquio, la Sindrome Down e la Paralisi cerebrale. Le riflessioni saranno guidate dal Dottor Paolo Mariotti, Dirigente Medico dell’Unità di Neuropsichiatria Infantile, della Fondazione “A. Gemelli”, e da Anna Contardi, Coordinatrice Nazionale dell’Associazione Italiana Persone Down.

«Questa rassegna cinematografica» – ha spiegato il Professor Giuseppe Zampino, Responsabile del Centro Malattie rare e Difetti Congeniti, del Policlinico Gemelli - «vuole essere un metodo didattico che ha come obiettivo veicolare le informazioni puramente cliniche con il coinvolgimento emotivo suscitato dal film.». «Questo è specialmente utile nelle malattie rare che, considerate di nicchia, spesso non suscitano particolare interesse o non rimangono nella memoria». «L'idea di associare una emozione all'informazione rende il ricordo della condizione più duraturo. Inoltre, capitalizzando sulle problematiche relazionali comuni della disabilità che investono la maggior parte delle numerose condizioni rare disabilitanti, l'approccio a tali condizioni sarà meno preoccupato, poiché a dispetto della rarità vi è una comunanza di vissuti e di problemi da affrontare.». «La rassegna cinematografica ha l'obiettivo di far entrare lo spettatore nell'intenso mondo della disabilità e attraverso questo indurlo a riflettere sulla propria esistenza».

Fonti:
Le informazioni riportate sono tratte – salvo diversa indicazione – dal Sito web dell’Agenzia Giornalistica SIR, Servizio Informazioni Religiose e dal Sito web del Quotidiano “Il Messaggero”, di Roma