Fonte www.superando.it - «A 70 anni dalla liberazione del campo di sterminio di Auschwitz, che ha visto il massacro di vite umane innocenti solo per la loro appartenenza a minoranze etniche, religiose o politiche, è necessario porre nuovamente attenzione al programma di sterminio delle persone con disabilità». Lo si legge nella presentazione dell’importante convegno promosso per il 28 ottobre dalla CGIL, presso la propria sede di Roma (Sala Santi, Corso Italia, 25, ore 9.30-13), intitolato Vite da scarto. Disabilità e discriminazione tra passato e presente.

Esso prenderà segnatamente le mosse da quello che è stato definito anche come “il primo Olocausto” e che durante il regime nazista in Germania e la seconda guerra mondiale portò allo sterminio di centinaia di migliaia di persone con disabilità.

Ma non sarà certo solo “passato”, durante l’incontro del 28 ottobre, come suggerisce lo stesso titolo scelto per il convegno, dal momento che, come ricordano gli organizzatori, «oggi, come ieri, si persevera in un atteggiamento culturale, professionale e lavorativo di segregazione delle persone con disabilità. Lo confermano, purtroppo, dati recenti, soprattutto in àmbito lavorativo, con l’altissimo tasso di disoccupazione delle persone con disabilità e in particolare delle donne, ancor più discriminate. Questo convegno, dunque, vuole rappresentare un momento di scambio e riflessione, a 70 anni dalla Liberazione, per ricordare una pagina drammatica di quell’epoca, che ha visto eccidi e stermini di uomini e donne, perché diversi, e per evitare che si perseveri su errori simili».

Dopo i saluti di Lorenzo Mazzoli, presidente della Sezione Adele Bei dell’ANPI (Associazione Nazionale Partigiani d’Italia) e Marco Rossi Doria, assessore alle Politiche della Memoria del Comune di Roma, l’incontro sarà introdotto da Nina Daita, responsabile nazionale delle Politiche per le Disabilità della CGIL e coordinato dal giornalista Giovanni Anversa, responsabile per l’Attualità di Rai 3. Interverranno quindi Marcello Pezzetti, storico della Shoah (Inquadramento storico della Shoah e la soluzione finale dei disabili); Silvia Cutrera, presidente dell’AVI di Roma (Agenzia per la Vita Indipendente), da molti anni impegnata su questi temi, “firma” spesso presente anche sulle pagine di «Superando.it» e recentemente vincitrice del Premio Italia Diritti Umani 2015 (Vite indegne: il piano “Aktion T4” e lo sterminio dei disabili); Elena Improta, presidente dell’Associazione Oltre lo sguardo (Oltre lo sguardo); Stefano Onnis, antropologo, “anima” della Casa Museo dello Sguardo sulla Disabilità di Roma, oltreché fondatore e leader del gruppo musicale dei Disabilié, composto da operatori e utenti con disabilità intellettiva del SAISH (Servizio per l’Autonomia e l’Integrazione Sociale della Persona Disabile) del Comune di Roma (Se questa è un’inclusione. Stigma e nuda vita nei servizi alla persona con disabilità); Daniela Pavoncello e Amedeo Spagnolo, ricercatori dell’ISFOL (Istituto per lo Sviluppo e la Formazione Professionale dei Lavoratori) (Le barriere all’inclusione sociale); Ileana Argentin, deputata, componente della XII Commissione Affari Sociali alla Camera (Giustizia sociale e politiche d’intervento per le persone con disabilità). Le conclusioni saranno affidate a Susanna Camusso, segretario Generale della CGIL.

Per ulteriori informazioni e approfondimenti: politiche disabilita@cgil.it

27 ottobre 2015