Fonte Gruppo CRC* - Con questo Commento viene definitivamente ribadito il carattere olistico della CRC, in cui ciascun diritto è connesso agli altri e, in particolare, in cui nessun diritto è meno importante di altri. Ricordare questo per il gioco, che quasi sempre è considerato accessorio, meno cogente e non prioritario fra i diritti, è di capitale importanza, innanzitutto per i bambini e i ragazzi.

Il gioco infatti - e lo ricorda proprio il Commento Generale - è quasi ovunque oggetto di disattenzione e sottostima; i cosiddetti decisori politici e/o gli amministratori hanno scarsa coscienza della sua importanza nella vita dei bambini e, ancor meno, di quanto esso sia paradigmaticamente segnale della capacità di una comunità di farsi carico della presenza dei più giovani e di considerarli come cittadini del presente, facendo loro - in questo caso anche letteralmente - spazio.

Il Commento Generale n. 17 è un passo importante per tutti coloro che si occupano di educazione e diritti ma è anche uno strumento preciso, articolato, puntuale per gli amministratori, i decisori politici, gli insegnanti, gli educatori, i genitori: chiarisce infatti la distinzione fra i concetti di riposo, tempo libero, gioco (inteso come libero) e attività ricreative (intese come organizzate); analizza questi temi alla luce dell'organizzazione del tempo di vita quotidiano dei bambini e dei ragazzi e dei collegamenti con i processi educativi formali e la scuola, denunciando da una parte la carenza del gioco inteso come libera espressione delle dinamiche di relazione fra pari e dall'altra la tendenza , specie nelle società avanzate, a riempire il tempo dei bambini con compiti e traguardi di ogni tipo, negando i valore del riposo; non sottace le problematiche legate all'assenza di attenzione ancor più drammatica nei casi di povertà, situazioni di emergenza e categorie vulnerabili.

Il Commento Generale collega il gioco (e il riposo, etc.) alla possibilità di vivere una vita - nel presente dei bambini e dei ragazzi - che offra spazi di espressione e sperimentazione del sé, quindi eminentemente educativa; per questo la sua connessione con la possibilità di partecipazione alla vita culturale e artistica ne è naturale corollario.

Il gioco viene quindi collegato in modo evidente non solo al diritto di partecipazione (in quanto attività auto-organizzabile) ma anche al diritto di associazione inteso come possibilità di vivere esperienze con i propri pari; ancor più significativamente, esso viene messo in relazione con il diritto alla vita e alla sopravvivenza, alla salute, alla corretta nutrizione e, infine, alla non discriminazione, puntando all'attenzione necessaria per tutte le categorie vulnerabili di bambini e ragazzi (dalle situazioni di post-guerra ai rifugiati; dai minorenni fuori dalla famiglia alle famiglie povere, etc.) e al carattere inclusivo delle situazioni in cui il gioco è permesso.

Il Commento Generale, oltre a ciò, fornisce indicazioni precise per le pianificazioni e progettazioni urbanistiche, per la costruzione dei curricula scolastici, per la formazione di educatori e di insegnanti e insiste sul concetto che una comunità (locale o nazionale) che promuovendo il gioco investe sul senso di cittadinanza e, in ultima analisi, riconosce i bambini e i ragazzi come cittadini.

Per approfondire

www.gruppocrc.net

*Il Gruppo di Lavoro per la Convenzione sui Diritti dell'Infanzia e dell'Adolescenza (Gruppo CRC) è un network attualmente composto da 82 soggetti del Terzo Settore, tra cui Anffas Onlus, che da tempo si occupano attivamente della promozione e tutela dei diritti dell'infanzia e dell'adolescenza

10 settembre 2013