Fonte www.vita.it - Non è bastata la disponibilità della famiglia ad accompagnare la figlia in gita, né la nota del Garante regionale per le persone con disabilità che ha ricordato “il diritto di piena inclusione”. A Foligno c’è una ragazzina della scuola secondaria di primo grado che è stata esclusa dal viaggio di istruzione in Spagna con i suoi compagni, per via della sua disabilità. «Nonostante infatti l’Ufficio Scolastico Regionale dell’Umbria fosse aperto ad accettare “accomodamenti ragionevoli”, la scuola ha categoricamente respinto questa possibilità, dimostrando la propria mancanza di volontà di adattarsi alle necessità della studentessa», annota Vincenzo Falabella, presidente della Fish, la federazione che sta seguendo da settimane il caso.

La visita d’istruzione era organizza dal 31 gennaio al 7 febbraio: una settimana in Spagna, per approfondire la lingua frequentando un’altra scuola, fissando come requisiti solo l’assenza di provvedimenti disciplinari e avere il 9 in condotta. In altre situazioni le scuole hanno modificato i loro programmi per includere gli studenti con disabilità: qui invece «è stato rifiutato qualsiasi accomodamento, sollevando varie obiezioni e sostenendo che l’alunna avrebbe avuto difficoltà a causa della sua mancanza di autonomia. Un’obiezione, questa, del tutto superabile, data anche l’offerta della famiglia di accompagnarla. Un fatto grave, insomma, a conferma che quella la scuola sostanzialmente non pratica l’inclusione. Concordo pertanto con il Garante Regionale per la Tutela delle Persone con Disabilità in Umbria, il quale ha evidenziato che la distinzione tra “viaggio di istruzione” e “viaggio di studio” nella normativa non è presente e che a “inventarla” è stata quella scuola allo scopo di non permettere alla ragazza di viaggiare con i propri compagni di classe», osserva Falabella.

Cosa sono gli accomodamenti ragionevoli

Gli accomodamenti ragionevoli sono previsti dall’articolo 3 della Convenzione Onu sui Diritti delle Persone con Disabilità, ratificata dall’Italia con la Legge 18/09. Con accomodamenti ragionevoli si intendono «le modifiche e gli adattamenti necessari ed appropriati che non impongano un onere sproporzionato o eccessivo, ove ve ne sia necessità in casi particolari, per assicurare alle persone con disabilità il godimento e l’esercizio, su base di eguaglianza con gli altri, di tutti i diritti umani e libertà fondamentali».

La Fish condanna pubblicamente questo comportamento discriminatorio: «Il diniego ripetuto degli “accomodamenti ragionevoli” è gravissimo. La battaglia contro la discriminazione è non solo la battaglia di questa studentessa e della sua famiglia, ma è la battaglia di tutti gli studenti/studentesse, di tutte le persone con disabilità e delle nostre famiglie. È essenziale intervenire per condannare pubblicamente questo atteggiamento discriminatorio e sostenere la famiglia coinvolta in tutte le sedi opportune», conclude Falabella