Fonte www.vita.it - Due giorni di immersione tra alcune delle principali realtà del Terzo settore della Sardegna e la partecipazione attiva a due convegni organizzati dall’Associazione Bambini Cerebrolesi - Abc Sardegna, uno a Cagliari e l’altro a Sassari (in programma domani, martedì 19 dicembre), entrambi con lo stesso titolo: “Progetti individuali per le persone con disabilità: si può fare!”. Il ministro per le Disabilità, Alessandra Locatelli, non si è tirata indietro e si è messa in attento ascolto delle tante voci emerse nella prima giornata nell’Isola.

Una visita alle sedi di Anffas, a Selargius, e della Fondazione Domus de Luna (all’Exmè e alla comunità Codice Segreto), poi un pranzo di lavoro alla Locanda dei Buoni e Cattivi (dove lavorano con straordinari risultati persone con disabilità seguite da anni dalla stessa Domus de Luna), quindi l’inaugurazione della nuova sede dell’Abc Sardegna dove è stato aperto un Laboratorio di vita indipendente per persone con disabilità gravi e gravissime. La politica, stavolta, ha ricevuto soltanto una piccola porzione di attenzione da parte di un ministro che proviene dal mondo del sociale e conosce a fondo le sue problematiche. E quando ha annunciato l’approvazione al Senato, in Commissione V, dell’emendamento all’articolo 40 del disegno di legge di bilancio sul Fondo unico per l’inclusione delle persone con disabilità, è stata interrotta dal lungo applauso di tanti rappresentanti del Terzo settore isolano, che poi hanno animato il convegno cagliaritano. Sono stati loro i veri protagonisti dell’evento.

«L’istituzione del Fondo unico Disabilità è un grande risultato», ha detto il ministro Locatelli. «Ma c’è ancora tanto da fare: per esempio, dobbiamo semplificare ulteriormente le procedure per le persone con disabilità e i loro familiari. Non è accettabile che debbano rimbalzare da un ufficio all’altro, come se non fossero di per sé sufficienti e faticose le problematiche che affrontano ogni giorno. Oppure, che persone con disabilità gravissime debbano sottoporsi ogni anno ad accertamenti medici. Sì, c’è tanto da fare, ma sono soddisfatta di ciò che è stato fatto in questi anni di lavoro. È in corso un cambio di prospettiva, ed è inarrestabile. Sinché mi sarà possibile, promuoverò il diritto di ogni persona di essere felice. La politica può fare certamente di più, ma anche il mondo dell’informazione deve occuparsi di queste tematiche ogni giorno, e non soltanto quando accadono fatti gravi».

«Siamo orgogliosi di poter mettere a disposizione del ministro Locatelli tutta l’esperienza della Sardegna con questi momenti dedicati alla progettazione individualizzata per le persone con disabilità che, grazie alle battaglie partite dal basso, da oltre 20 anni vede la nostra isola e le sue istituzioni sociali e politiche quale eccellenza italiana nel settore». Così Luisanna Loddo, presidente di ABC Sardegna, ha introdotto l’inaugurazione della nuova sede di via Giudice Mariano 49, a Cagliari. «Adesso è il momento che lo Stato italiano renda disponibili i progetti di vita per le persone con disabilità per tutta l’Italia: siamo sicuri che la Sardegna nel suo complesso (dalle famiglie alle persone con disabilità, dalle istituzioni alle imprese sociali e al mondo del Terzo settore) possa offrire un contributo di esperienza a tutto il Paese», ha concluso Loddo.

Locatelli ha riconosciuto il buon esempio della Sardegna in questo delicatissimo ambito. E lo ripeterà anche domani, durante le visite ad altre realtà (in Ogliastra e nel Nuorese) prima di chiudere la sua permanenza nell’Isola partecipando al secondo convegno, in programma alla Provincia di Sassari alle 17:30.

«Ringraziamo il ministro Locatelli per la sua sensibilità e per aver accolto il nostro invito», ha detto Marco Espa, presidente di ABC Italia. «Il suo impegno è riconosciuto da tutto il Terzo settore, e non da oggi, come pure la sua sensibilità maturata nella lunga esperienza nel sociale. Ora però occorre il sostegno di tutto il Parlamento, maggioranza e opposizione compatti, affinché siano individuate altre risorse. La Sardegna, da anni, propone un modello che può essere replicato in tutta l’Italia. Ma, per riuscirci, occorrono ulteriori fondi».