Fonte comunicato stampa Forum Nazionale Terzo Settore (cui Anffas aderisce) - “Cultura, scuola, educazione e presidi sociali: è qui che bisogna prioritariamente concentrare l’attenzione e investire affinchè si riesca a prevenire i sempre più diffusi episodi di violenza, ma anche di disagio sociale, tra i giovanissimi. Le misure punitive da sole non bastano, né serve il loro inasprimento. Allo stesso tempo, però, bisogna essere consapevoli che la prevenzione necessita di politiche serie e di lungo termine, che facciano leva anche sul contributo che il Terzo settore dà e può continuare a dare alla costruzione di una socialità positiva, di relazioni sane e di senso”. Così Vanessa Pallucchi, portavoce del Forum Terzo Settore.

Le nuove generazioni - prosegue - hanno bisogno di modelli positivi, di principi in cui credere, di opportunità per emanciparsi da contesti pericolosi e degradanti, di prospettive di vita e di lavoro. La società in cui stanno crescendo, invece, ne offre sempre meno: questo è anche il frutto di un disinvestimento nel welfare costante negli anni, che il mondo del Terzo settore vive e denuncia da tempo”.

Spesso le realtà sociali sono rimaste le sole a operare sui territori più difficili, grazie anche al fondo nazionale per il contrasto alla povertà educativa minorile. È da queste esperienze consolidate, da strategie che già si sono mostrate efficaci, che bisogna partire. Se le attività del Terzo settore non sono sostenute dalle politiche pubbliche, a cui dovrebbero affiancarsi e non sostituirsi, il risultato, anche in termini di costruzione di strade alternative alla criminalità, non sarà mai sufficiente. Occorre invertire la marcia, e in fretta” conclude Pallucchi.