"Desidero scegliere per il mio futuro": è questo il fulcro della testimonianza di Giulia e Francesco, Autorappresentanti di Anffas Cagliari, che in questi ultimi anni hanno preso parte a percorsi di esperienza lavorativa nell'ambito del progetto Erasmus + promosso da Anffas Sardegna in collaborazione con UGECAM de Normandie, rilasciata in occasione della conferenza "Ugecam e Anffas: insieme per i diritti e la qualità di vita delle persone con disabilità" che si è svolta nella giornata di venerdì 16 giugno u.s. ad Alençon (Normandia, Francia).

Promosso congiuntamente da UGECAM e Anffas, l'evento ha registrato la presenza di più di 170 partecipanti - tra cui una folta delegazione di Anffas Nazionale composta da Emilio Rota, presidente della Fondazione Nazionale Anffas Durante e Dopo di Noi, Antonio Costanza e Maria Pia Desantis, componenti della Giunta Esecutiva di Anffas Nazionale che hanno avuto la possibilità di scoprire, conoscere e confrontarsi sui modelli inclusivi dei sistemi italiano e francese, sui loro sviluppi, limiti ed opportunità.

"Dobbiamo accettare la sfida al cambiamento": ha ricordato il Presidente di Anffas Nazionale, Roberto Speziale, sottolineando la necessità guardare oltre alla disabilità facendo sì che essa non si sovrapponga alla persona e non venga considerata solamente un limite; la persona con disabilità deve, infatti, essere accompagnata, per tutto l'arco della sua vita ed attraverso i giusti sostegni e sulla base delle proprie capacità e desideri, affinché le sia garantita la migliore Qualità di Vita e una vita di qualità.

"Occorre - ha continuato il Presidente - abbandonare progressivamente il vecchio modello medico, basato sull'integrazione, per passare al modello bio-psico-sociale, basato sull'inclusione. Il modello dell'integrazione ha, infatti, il limite per le persone con disabilità che il sistema è preordinato e sono le stesse persone con disabilità che devono adattarsi al sistema e ai servizi mentre nel modello inclusivo è la persona al centro ed è il contesto che si adatta affinché ognuno abbia pari opportunità e veda riconosciuti tutti i diritti umani."

"Il mio sogno è che la vita di tutti, compresa quella delle persone con disabilità e dei loro familiari, sia più facile e più bella", così il Presidente Speziale ha concluso il proprio discorso al Convegno. 

Significativi inoltre gli interventi di Rita Angela Pitzalis, Presidente di Anffas Sardegna, focalizzato principalmente sulla genesi della collaborazione con UGECAM nonché sull'impegno di Anffas Sardegna nel raggiungere gli obiettivi prefissati, grazie anche all'apporto dei propri giovani con disabilità e dalle famiglie che "ci hanno creduto e sono cresciute insieme a noi superando, con coraggio, tutta una serie di barriere e difficoltà", e di Sara Ghiani, facilitatrice del Gruppo degli Autorappresentanti di Cagliari, che portando l'esperienza dell'Autodeterminanzione e Autorappresentanza in Anffas, ha dato il "La" alle testimonianze dirette di Giulia e Francesco all'esito del progetto Erasmus +. Progetto che è stato successivamente esplicato da Monica Saurra, responsabile dei servizi alla persona di Anffas Sardegna, la quale ha fatto emergere come sia fondamentale dare ascolto alla voce delle persone con disabilità anche nella scelta di percorsi di inclusione lavorativa più congeniali alle loro attitudini, capacità e preferenze.

L'evento ha visto infine la partecipazione dell'Avv. Alessia Maria Gatto, componente del Centro Studi Giuridici e Sociali di Anffas Nazionale, attraverso il cui intervento, si è voluta descrivere la situazione della scuola italiana a partire dalla sua nascita, evidenziando le carenze del sistema italiano che, ai suoi arbori, considerava gli alunni con disabilità, ma non solo, quali persone da escludere o separare da tutti gli altri alunni che frequentavano la scuola dell’obbligo, da relegare a classi differenziali (istituite nelle scuole normali) o istituti speciali (istituiti in plessi separati dalle scuole normali). Ripercorrendo le principali tappe del tragitto che ha condotto l'Italia al sistema attuale, è stato messo in luce anche l’apporto di Anffas nel sostenere la battaglia di una professoressa, Mirella Antonione Casale, mamma di una bambina con disabilità a cui era stato rifiutato l’inserimento nelle scuole normali. 

Infine, molti sono stati gli spunti emersi durante la tavola rotonda prevista nella sessione pomeridiana del Convegno: dal diritto di ogni bambino/a e ragazzo/a con disabilità di avere accesso all'istruzione, anche attraverso la predisposizione di Piani Educativi Individualizzati (PEI) nonché il supporto di insegnanti di sostegno, al confronto tra i sistemi di accompagnamento ed inserimento lavorativo dei modelli italiano e francese, e ancora, alla programmazione di servizi adeguati, destinati a sostenere le persone con disabilità nella loro vita quotidiana e che siano in grado di ascoltare i bisogni, i desideri le aspettative delle stesse.

Un’esperienza, quindi, di alto significato e grande stimolo che, unitamente alla visita presso l’ESAT di Alençon (struttura medico sociale, gestita da ADAPEI - Associazione Dipartimentale dei Genitori e degli Amici delle persone con Disabilità Intellettive di Orne e volta all'accompagnamento e inserimento socio-professionale di persone con disabilità psichica-cognitiva) e alla premiazione dei giovani francesi partecipanti al progetto Erasmus + che hanno svolto un tirocinio in Sardegna, ha permesso di esplorare e toccare con mano quanto posto in essere al di fuori dell'Italia per l’inclusione sociale e lavorativa delle persone con disabilità, ciò anche grazie, appunto, alla stretta collaborazione di questi ultimi anni tra UGECAM de Normandie e Anffas Sardegna.

La partecipazione a tale evento e, quindi, il dialogo con gli organismi preposti alla tutela delle persone con disabilità in Francia, rappresenta, senz’altro, un innalzamento del prestigio di Anffas tutta nonché un arricchimento delle conoscenze e dei punti di vista da prendere a riferimento in analoghe iniziative e progettualità portate avanti nei rapporti internazionali, ma non solo. Il tutto sempre con l’obiettivo di garantire diritti, dignità e Qualità di Vita a tutte le persone con disabilità, in particolare intellettive e del neurosviluppo, e alle loro famiglie secondo quanto dettato dalla Convenzione Onu sui diritti delle Persone con Disabilità.