Fonte www.ledha.it - Giovedì 1° giugno verrà presentato il "Rapporto sulle discriminazioni delle persone con disabilità in Lombardia" che ha cercato di raccogliere i dati disponibili sul tema per l'anno 2022 con l'obiettivo di fare emergere il fenomeno, nelle sue diverse sfumature e nella sua complessità. Un fenomeno che le persone con disabilità e le loro associazioni conoscono e sperimentano ogni giorno.

"La scelta di lavorare a questa raccolta e alla rielaborazione di dati e informazioni non è stata facile né scontata -scrive Laura Abet, responsabile del Centro Antidiscriminazione Franco Bomprezzi, che ha curato il rapporto in collaborazione con il dipartimento di Sociologia e ricerca sociale dell'Università degli Studi Milano-Bicocca-. Abbiamo preso questa decisione perché riteniamo che la mancanza di dati e statistiche sia una delle condizioni per cui le persone con disabilità vengono discriminate ogni giorno e in diversi ambiti della vita, senza che questo generi allarme e riprovazione sociale, senza che questo, in molti casi, sia considerato un problema". Riconoscere la discriminazione delle persone con disabilità è infatti il primo e necessario passo per poterla contrastare in modo efficace e per poterla un giorno, finalmente, eliminare.

Nonostante gli indubbi passi avanti compiuti in questi anni -anche in Lombardia- le persone con disabilità studiano, lavorano e guadagnano meno della restante popolazione, faticano a formare una famiglia propria e, spesso, non hanno alternativa al frequentare o vivere in servizi specializzati. 

La vita quotidiana delle persone con disabilità è costellata da barriere di varia natura che limitano o impediscono la mobilità fisica e sociale, la partecipazione alle attività socio-culturali e politiche nel territorio. Le implicazioni sono molteplici, come la maggiore difficoltà nel trovare una casa o un alloggio, il precluso accesso a programmi di tipo formativo, quando previsti soggiorni al di fuori della propria città, o il complesso accesso ai servizi sanitari, di base e specialistici. Si aggiunge poi l’inevitabile impoverimento materiale che sembra accompagnare la persona e il nucleo familiare in presenza di una disabilità.

Infine, ma non certo per importanza, le persone con disabilità mostrano un evidente aumento del rischio di vivere, nel corso della loro vita, condizioni di segregazione o di violenze, abusi e trattamenti degradanti.

Ovviamente queste situazioni si complicano e si amplificano in relazione alla presenza non solo di un forte bisogno di sostegno, ma anche di ulteriori fattori di rischio discriminazione, quali età (minori e anziani), nazionalità, genere e orientamento sessuale.

Tutti questi temi saranno al centro del webinar in programma giovedì 1° giugno dalle ore 14.30 alle 16.30

Dopo i saluti di Sonia Stefanizzi (direttrice del dipartimento di Sociologia e ricerca sociale dell'Università Milano-Bicocca) e Alessandro Manfredi (presidente LEDHA) verrà dato spazio alle relazioni dei curatori della ricerca: le ricercatrici Sara Mazzeo e Francesca Brunetti, Giovanni Merlo (direttore LEDHA), Laura Abet (responsabile del Centro Antidiscriminazione Franco Bomprezzi). Interverrà inoltre Giampiero Griffo (Osservatorio nazionale sulle condizioni delle persone con disabilità). Introduce e modera David Benassi del dipartimento di Sociologia e ricerca sociale. Conclusioni di Roberta Garbo, delegata della Rettrice per la disabilità e i disturbi specifici dell'apprendimento. Il programma completo è in allegato

Per partecipare è necessario registrarsi sul sito ledha.it. Sono stati richiesti i crediti Croas dell'Ordine degli assistenti sociali.

Il rapporto è stato realizzato nell'ambito del progetto "Contrastare la discriminazione e l’isolamento delle persone con disabilità - Promuovere la partecipazione" finanziato da Fondazione Cariplo.