Fonte www.personecondisabilita.it - Il Forum del Terzo Settore Lombardia aderisce all’appello della Rete Italiana Pace e Disarmo per chiedere la pace in Ucraina. Quanto sta accadendo alle porte dell’Europa è drammatico e preoccupante e va ricercata al più presto una soluzione che, riaprendo il dialogo e le diplomazie, metta fine alla violenza che sta provocando morti, feriti e distruzione tra la popolazione dell’Ucraina. I firmatari dell’appello chiedono all’Italia e all’Europa di mostrarsi unita e determinata nell’adoperarsi affinché cessi il conflitto scatenato dalla Russia e affinché ci si mobiliti per assicurare protezione ed accoglienza alle popolazioni colpite e insieme vengano al più presto definiti strumenti ad hoc per sostenere i settori economici e sociali che verranno maggiormente colpiti dalle sanzioni giustamente decise nei confronti della Russia.

Esprimiamo solidarietà e vicinanza alle tante cittadine e cittadini ucraini residenti in Italia e nella nostra Regione che vivono questi drammatici momenti con angoscia e dolore per quanto sta accadendo nel loro Paese -si legge nell’appello del Forum Terzo Settore Lombardia-. Invitiamo tutti gli enti di terzo settore a promuovere una partecipazione ampia e consapevole delle persone e delle comunità alle iniziative di denuncia della guerra e della lesione del principio di autodeterminazione dei popoli che in questi e nei prossimi giorni si stanno svolgendo e organizzando in varie parti d’Italia”.

Nelle scorse ore, anche l’European Disability Forum (EDF - Forum Europeo sulle Disabilità) ha pubblicato una lettera aperta alle istituzioni europee, a tutti i capi di Stato dei Paesi europei (in particolare Ucraina e Russia) invitando tutte le parti “a garantire la protezione e la sicurezza delle persone con disabilità in Ucraina, rispettando i loro obblighi ai sensi della Convenzione Onu sui Diritti delle Persone con Disabilità, con riferimento in particolare all’articolo 11 (Situazioni di rischio ed emergenze umanitarie)”.

“Oggi siamo testimoni di un conflitto in piena regola sul suolo europeo. Con l'escalation della situazione in Ucraina, il Forum Europeo della Disabilità ricorda con urgenza agli Stati le loro responsabilità nel garantire protezione e sicurezza a tutte le persone con disabilità”, ha dichiarato Yannis Vardakastanis, presidente di EDF. Le persone con disabilità, infatti, in qualsiasi situazione di conflitto affrontano un rischio sproporzionato di abbandono, violenza, morte e mancanza di accesso a luoghi sicuri, ai luoghi di primo soccorso. In particolare, donne e bambini con disabilità sono tra le persone più esposte al rischio di subire violenze o essere abbandonati. Inoltre, informazioni cruciali sulla sicurezza e l'evacuazione sono spesso inaccessibili, e gli stessi centri di evacuazione sono raramente accessibili, il che significa che le persone con disabilità troppo spesso vengono lasciate indietro.  

“Come ci ricorda l’European Disability Forum, in Ucraina ci sono circa 2,7 milioni di persone con disabilità, che vivono in una situazione spaventosa. I rifugi di Kiev, ad esempio, sono inaccessibili e le persone con disabilità motoria sono costrette a restare a casa, senza sapere dove possono andare per mettersi al sicuro. Quando scoppia una guerra sono sempre le persone più fragili a pagare il prezzo più elevato -commenta Alessandro Manfredi, presidente di LEDHA-. La nostra associazione aderisce convintamente all’appello della Rete Italiana Pace e Disarmo per chiedere la pace in Ucraina e ci uniamo alla voce dell’European Disability Forum affinché si garantiscano i diritti delle persone con disabilità durante il conflitto”.