Fonte www.orizzontescuola.it - Una coppia di genitori, residente in un Comune della Lucchesia, è stata costretta a rivolgersi ai giudici per vedere riconosciuti i diritti allo studio del figlio minore con disabilità.

Il ragazzo, con disturbo nello spettro autistico, si era visto ridurre da 24 a 18 ore settimanali ciò che gli spettava in termini di sostegno a scuola nonostante il Pei (piano educativo individualizzato) approvato dal municipio di residenza.

La famiglia ha deciso di proporre un ricorso d’urgenza al tribunale civile di Lucca che con un’ordinanza all’avanguardia non solo ha condannato per discriminazione il Comune per non aver assegnato all’alunno della scuola media il numero delle ore di assistenza per l’autonomia e la comunicazione previste dal Pei, ma lo ha anche condannato al risarcimento di 1.000 euro per ogni eventuale mese di ritardo nel caso di mancata esecuzione dell’ordinanza stessa.

Questo ha consentito in poche settimane di sbloccare la situazione, nei mesi scorsi, consentendo al ragazzo di usufruire di tutte le ore di sostegno di cui aveva diritto e che gli occorrevano per la sua piena formazione scolastica.

Il giudice di Lucca ha applicato il nuovo strumento di esecuzione forzata, inserito in Italia da alcuni anni sulla base del modello francese. Una delle prime decisioni del genere in Italia.