Fonte www.superabile.it* - E’ arrivato, quest’anno, alla sua terza edizione. Si tratta del progetto della regione Veneto “Turismo sociale e inclusivo nelle spiagge venete 2019”. Nove comuni, da Bibione a Jesolo, ospiteranno sulle loro spiagge, rese accessibili per le persone con disabilità, cinquanta ragazzi e ragazze con disabilità, per cinquanta giorni di tirocinio: accoglienza, piccola manutenzione, servizi in spiaggia, giardini, mense, supermercati e negozi di vestiti saranno gli ambiti lavorativi in cui i ragazzi con disabilità verranno impegnati, con il supporto dagli educatori delle nove USL della regione. Obiettivo: acquisire conoscenze e competenze per un reinserimento lavorativo, oltre che promuovere l’autonomia personale, nel lavoro e nella società.

Per i lavoratori con disabilità sono previste, dalla normativa attualmente vigente, delle modalità specifiche per facilitare loro l'accesso al lavoro. La normativa di riferimento è la legge n. 68/1999 (poi modificata dal Jobs Act), che ha introdotto il concetto di collocamento mirato, inteso come l'insieme dei supporti che consentano un'integrazione reale delle persone con disabilità nel mondo del lavoro. La normativa prevede anche il diritto delle persone con disabilità, idonee nei pubblici concorsi, alla riserva dei posti nella Pubblica Amministrazione, in ragione del 7% dei posti disponibili, anche se queste persone sono occupate (art. 16, comma 2). L’obbligo di riserva dei posti è stabilito anche per le imprese con più di 14 dipendenti. In questo caso, le quote d'obbligo variano, a seconda del numero di dipendenti dell'azienda che assume.
Dal 1° gennaio 2018, con il Decreto Milleproroghe del 2017, è inoltre scattato l’obbligo, per le aziende che occupano da 15 a 35 dipendenti, di assumere un lavoratore con disabilità anche se non sono previste nuove assunzioni.

La legge n. 68/99 prevede che possano iscriversi al collocamento mirato le persone disoccupate e in particolare coloro che siano nelle seguenti situazioni: persone con minorazioni fisiche, psichiche o sensoriali e con disabilità intellettive, che comportino una riduzione della capacità lavorativa superiore al 45%; invalidi del lavoro con un grado di invalidità superiore al 33%;  non vedenti o sordomuti (Legge 26 maggio 1970, n. 381 e Legge 27 maggio 1970, n. 382);  invalidi di guerra, invalidi civili di guerra e invalidi per servizio (DPR 23 dicembre 1978, n. 915). Va ricordato infine che possono iscriversi al collocamento mirato anche le persone nelle condizioni di cui sopra e occupate, purché non superino il limite di reddito valido per conservare o acquisire lo stato di disoccupazione, ai sensi della normativa vigente in materia.

A 20 anni dall'approvazione della legge n. 68/99 - grazie alla quale l'Italia si è dotata di uno strumento normativo capace di superare una visione esclusivamente assistenziale delle persone con disabilità e a porre le basi per una loro piena inclusione sociale - sussistono però ancora molti ostacoli alla sua piena attuazione. Infatti, ad oggi, ad essere collocato al lavoro è solo il 3,5% dei cittaidini con disabilità e il tasso di occupazione delle persone con disabilità è di gran lunga inferiore rispetto allo standard dei lavoratori senza disabilità. Molto spesso viene poi segnalato che le aziende non ottemperano agli obblighi di legge, considerando l’assunzione di una persona con disabilità più un problema che una risorsa e preferendo pagare la sanzione pecuniaria prevista per gli inadempienti. Ciononostante esistono molti esempi virtuosi che vedono in prima linea enti locali, regioni e associazioni, anche del mondo cooperativo. Si tratta di buone pratiche che dimostrano come l’inserimento lavorativo delle persone con disabilità sia possibile e proficuo e per i lavoratori e per chi li occupa. Uno di questi esempi ci viene dal progetto della regione Veneto denominato “Turismo sociale e inclusivo nelle spiagge Venete 2019”

Autonomia personale e lavoro
Arrivato, quest’anno, alla sua terza edizione il progetto è stato messo a punto dalle tre aziende USL del litorale adriatico (la 4 Veneto Orientale, la 3 Serenissima e la 5 Polesana) e finanziato dalla regione Veneto, ma con una novità: quest’anno, infatti, ogni località balneare del litorale veneto offrirà non solo una spiaggia attrezzata a misura di disabilità, in grado di accogliere e di offrire servizi di animazione a persone con problemi fisici e/o psichici; ma anche un’opportunità di lavoro a persone con disabilità e fragili, alla ricerca di un inserimento lavorativo.

La regione Veneto mette, infatti, a disposizione 50 borse-lavoro per altrettanti tirocini destinati all’inserimento lavorativo nei servizi di accoglienza e ospitalità turistica ‘accessibile’ rivolti a persone in carico ai servizi di integrazione lavorativa delle nove USL regionali. Le spiagge venete, da Bibione a Porto Tolle, saranno quindi luoghi di inclusione non solo per gli ospiti, ma anche per gli operatori.

Il progetto ‘Turismo sociale e inclusivo nelle spiagge Venete 2019” coinvolge tutte le nove USL del Veneto e tre assessorati: quello alla sanità e al sociale, quello al turismo e promozione e quello al lavoro. Il progetto quest’anno dispone di un budget complessivo di 394 mila Euro, di cui 188.800 per i tirocini lavorativi e l’ospitalità abitativa per 50 giorni delle 50 persone selezionate dai servizi per l’inserimento lavorativo delle USL: i tirocinanti si occuperanno dell’accoglienza, delle piccole manutenzioni, dei servizi in spiaggia, della ristorazione, del verde. Vivranno così un’esperienza di full-immersion e di autonomia, accolti nelle strutture di turismo sociale della costa veneta, come il villaggio Marzotto di Jesolo o il villaggio San Paolo del Cavallino Treporti. E riceveranno una borsa-lavoro  finanziata con il fondo regionale per l’occupazione e la disabilità. L’estate 2019 sulle spiagge ‘inclusive’ del Veneto sarà raccontata anche con un cortometraggio, che verrà presentato alla mostra del cinema di Venezia di settembre.

*Le informazioni riportate sono tratte – salvo diversa indicazione – dal sito web della Regione Veneto