disegno di mano che tiene un orologio

Circa 200 le banche iscritte al coordinamento nazionale

Fonte: Superabile - Badare a un bambino in cambio di un intervento sul computer guasto, cucinare un risotto e ottenere una piccola consulenza legale. Il tutto senza scambi di denaro, ma solo prestandosi a vicenda il proprio tempo libero. Il "welfare leggero" delle Banche del tempo si sta allargando (circa 200 le banche iscritte al coordinamento nazionale) e si incontra per la sua terza giornata nazionale domani a Milano (spazio Guicciardini, via Melloni 3, dalle 9 alle 13.30). Il tema di quest'anno è legato all'inclusione sociale: "Le banche del tempo - afferma Grazia Pratella, presidente del coordinamento di Milano e provincia - non servono solo per scambiare beni e servizi, ma permettono di ricreare una rete di relazioni sociali all'interno della comunità".
Un sistema di relazioni che si è allargato fino a includere anche i migranti. "Iniziano ad essere numerosi i cittadini stranieri che entrano in contatto con questa realtà - continua Grazia Pratella -, portando competenze lavorative o ricette di cucina del loro paese. Per molti di loro, diventare 'correntisti' in una banca del tempo rappresenta un mezzo per rafforzare il proprio percorso di integrazione". La realtà delle banche del tempo è in espansione, ma non allo stesso modo in tutta Italia, solo tra Milano e provincia se ne contano 47, mentre in altre zone sono molto meno presenti. "Il convegno - spiega Grazia Pratella -, servirà anche per riflettere su queste disparità e avviare un coordinamento più efficace". Pur tenendo conto che le banche del tempo si sviluppano maggiormente laddove si fanno più deboli i legami sociali e famigliari.
Il prossimo traguardo che il coordinamento delle banche del tempo si è dato è includere anche le persone colpite dalla crisi economica o con lavori precari. "Le persone che hanno lavori saltuari, a chiamata, o che devono lavorare molte ore per sopravvivere -afferma la sociologa Anna Tempia-, difficilmente accedono alle banche del tempo perché hanno poco tempo libero o perché non sanno di preciso in quali giorni e a che ora lavoreranno. La prossima sfida deve essere quella di studiare nuovi programmi di intervento per coinvolgere anche queste persone e aiutarle a migliorare la loro qualità della vita". Anche per studiare nuove soluzioni e scambiarsi esperienze è in attivazione il primo coordinamento internazionale delle banche del tempo, che per ora coinvolge Italia, Spagna e Portogallo: il primo meeting europeo si terrà a Barcellona il prossimo 20 ottobre. (Andrea Legni)

4 ottobre 2010