Fonte www.superando.it - «Per realizzare i diritti delle persone con disabilità, il tema dell’empowerment – cioè del trasferire nelle persone competenze e fiducia nei propri mezzi – è cruciale»: lo ha sottolineato Giampiero Griffo, uno dei “padri italiani” della Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità, figura particolarmente autorevole con cui l’Istituto Riabilitativo Montecatone – la nota struttura presso Imola (Bologna), specializzata nel settore delle lesioni midollari e cerebrali – ha voluto celebrare il decennale della ratifica da parte dell’Italia della Convenzione stessa.

L’Istituto Riabilitativo Montecatone – la nota struttura presso Imola (Bologna), specializzata nel settore delle lesioni midollari e cerebrali – ha voluto celebrare il decennale della ratifica da parte dell’Italia (Legge 18/09) della Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità, insieme a una figura particolarmente autorevole, quale Giampiero Griffo, giustamente ritenuto uno dei “padri italiani” della stessa Convenzione ONU, nominato recentemente quale nuovo coordinatore del Comitato Tecnico-Scientifico dell’Osservatorio Nazionale sulla Condizione delle Persone con Disabilità.
Vero “inviato speciale” a New York, Griffo accompagnò a suo tempo i Lettori di «Superando.it», documentando passo dopo passo il cammino della Convenzione, fino all’approvazione nel 2006, da parte dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite (i suoi contributi dell’epoca, sono elencati nelle varie pagine raggiungibili a questo link).

Grazie dunque alla collaborazione della Fondazione Montecatone, Griffo ha avuto modo di incontrare i volontari aderenti alle diverse realtà attive presso l’Ospedale di Montecatone (Auser, Unitalsi, Croce Rossa, Fondazione Montecatone, AUS Montecatone-Associazione Unità Spinale, Cooperativa Anna Guglielmi), sottolineando innanzitutto che «dalla Convenzione in avanti, è bene imparare ad esprimersi correttamente, perché le parole creano cultura. L’espressione “persona con disabilità”, infatti, evidenzia che bisogna uscire dal paradigma per cui si guarda alla malattia o alla menomazione come l’unica dimensione di una persona».
«Trattamenti uguali e pari opportunità – ha ricordato poi – sono i pilastri stessi della Convenzione e anche nell’agire volontario è possibile favorire nella persona con disabilità la capacità di autodeterminarsi, che è il fondamento per una vita in piena dignità».

La visita di Griffo ha costituito anche una preziosa occasione per incontrare utenti e operatori di Montecatone, ma soprattutto i consulenti alla pari, coordinati dall’AUS Montecatone, ai quali ha spiegato come per lui sia «tuttora un’emozione ricordare come si siano svolti i lavori preliminari alle Nazioni Unite. Ogni volta che si trattava un argomento, era previsto l’intervento di un rappresentante del movimento delle persone con disabilità, e ogni intervento si chiudeva con la frase simbolo Niente su di Noi senza di Noi, che faceva un certo effetto in un contesto di “potenti”». «E in effetti – ha proseguito -, per realizzare i diritti delle persone con disabilità il tema dell’empowerment – cioè del trasferire nelle persone competenze e fiducia nei propri mezzi – è cruciale. E lo è anche nella fase di riabilitazione ospedaliera, che giustamente nelle Unità Spinali viene affiancata anche da strumenti di “abilitazione”, perché per alcune condizioni cliniche si arriva al punto in cui non ci sono possibilità di recupero funzionale, ma c’è moltissimo da fare perché la persona sia protagonista delle sue scelte di vita».