Fonte comunicato stampa Anffas Onlus Pordenone - Il giorno 26 ottobre 2018 all’auditorium Concordia di Pordenone, è andato in scena “Un viaggio tra le fiabe” quarto lavoro della compagnia teatrale del centro Anffas Giulio Locatelli “La compagnia della valigia” per la regia di Gennaro Ponticelli.
La Compagnia della valigia è composta da operatori ed utenti del centro Anffas “Giulio Locatelli” coadiuvati dall’operatore teatrale e regista Ponticelli che collabora con il centro tenendo dei seminari intensivi.
“Un viaggio tra le fiabe” è il racconto di una fiaba interamente inventata all’interno del laboratorio settimanale del centro e trasposta in copione teatrale dal regista.

Il gruppo, per inventare questa fiaba, è partito dal finale della fiaba di Andersen, Il guardiano di porci e ne ha inventato il seguito. La protagonista, la principessa Camilla, cercando un posto in cui vivere dopo essere stata cacciata dal padre, andrà incontro ad una serie di perdite e trasformazioni ma alla fine accettando l’amore sincero del principe ritroverà se stessa ed il suo vissero “felici e contenti”.

Lo spettacolo alterna al racconto verbale momenti di danza, l’uso dei burattini e atmosfere create attraverso giochi di luce, musica e ombre.

Perché fare teatro all’interno di un centro per persone con disabilità gravi e gravissime? Il teatro permette a chiunque di mettersi in gioco con le proprie possibilità e di poter esprimere se stesso sopra un palco. Fare teatro all’interno del centro permette alle persone coinvolte di vivere una dimensione di normalità valorizzando pienamente la sensibilità e la creatività che sono per la persona con disabilità veicoli importanti dell’agire e del comunicare. Far parte del progetto teatro ha permesso ai ragazzi che vi hanno partecipato di migliorare le proprie capacità mnemoniche e di concentrazione, il loro modo di relazionarsi nel lavoro di gruppo e di affrontare la scena, la loro l’autostima. Il lavoro teatrale ha insegnato agli operatori ed ai due volontari coinvolti che solo lavorando e relazionandosi alla pari con tutti gli attori coinvolti la scena prende vita ed acquista senso. Si è compreso che solo rimanendo nel qui ed ora della persona che ci recita accanto si ha, tutti, la possibilità di esprimersi al meglio permettendo alla scena di fluire in un unico respiro. La scena teatrale diventa, dunque, luogo in cui rivedere le dinamiche di relazione e da la possibilità di inventarne di nuove in cui le capacità di ognuno vengono valorizzate se non anche scoperte e portate alla luce.
Gli applausi del numeroso pubblico hanno ripagato tutti per il gran lavoro svolto ed i sorrisi dipinti sui volti degli attori raccontavano tutta la soddisfazione di sentirsi ed essere protagonisti del progetto.