Fonte www.vita.it - Uscita in Italia la graphic novel di Julie Dachez - con i disegni di Mademoiselle Caroline - che racconta la storia di Marguerite. Un racconto appassionante, ispirato alla vita della stessa Dachez, che mostra come sia difficile diagnosticare al femminile la sindrome di Asperger che spesso scoprono di essere aspie, a tarda età.

“La vostra differenza non è parte del problema, ma della soluzione. È un antidoto alla nostra società, malata di normalità”. Sono le parole con cui Julie Dachez chiude la dedica del volume “La differenza invisibile”, una graphic novel che ha l’obiettivo di far scoprire le donne Asperger. “Scoprire” perché molto spesso sono “invisibili” cioè, come spiegano nella prefazione Carole Tardif (docente di psicologia all’università d’Aix-Marseille) e Bruno Gepner (psicologo infantile e psichiatra per bambini e adulti con condizioni dello spettro autistico) «generalmente le persone di sesso femminile sono difficili da diagnosticare a causa della scarsa conoscenza delle loro caratteristiche specifiche, che non si presentano esattamente come quelle dei maschi, più ampiamente descritte e più agevolmente riconoscibili».

E le ragioni per cui le diagnosi sono difficili e che fanno sì che ne sia sottostimato il numero, spiegano ancora Tardif e Gepner sta nelle «migliori capacità di empatia emotiva e cognitiva rispetto ai maschi (proprio come nella popolazione generale, del resto), che permettono loro alcuni adattamenti sociali di superficie, di “fare finta”, di mimetizzarsi maggiormente rispetto agli uomini». Sono, come scrive la stessa Dachez nel suo blog dal titolo ”émoi émoi et moi” (emozione/turbamento ed io) le donne che riescono a rendersi invisibili a “essere camaleonti” o diventano invisibili perché non riescono ad adattarsi e scelgono di stare sole di default. Infine, ci sono quelle che ricordano i due esperti francesi scoprono la propria sindrome di Asperger in occasione della scoperta di un disturbo dello spettro autistico in uno o più dei loro bambini e questo le porta a «uscire dall’invisibilità».

Il libro, edito in Italia dalle Edizioni Lswr presenta la storia di Marguerite, che si ispira alla vita della stessa Julie Dachez che ha scoperto il suo essere “aspie”, cioè Asperger, da adulta. L’opera racconta il riconoscimento della sindrome come un momento di liberazione che porta la protagonista a cambiare la sua esistenza.
A illustrare la graphic novel i disegni di Mademoiselle Caroline che con uno stilizzato realismo dà forma al racconto. Il libro originale “La différence Invisible” (edizioni Delcourt) è uscito a settembre 2016 in Francia dove continua a rimanere nelle classifiche dei libri più letti. Annunciandone l’uscita Dachez sottolinea che la graphic novel racconta il suo percorso di vita e attraverso di lei quello di tanti altri, prima e dopo la diagnosi. Sia l’edizione italiana sia quella francese si concludono con alcune pagine guida su cosa sia l’autismo e la sindrome Asperger, rendendo la graphic novel un libro molto utile non solo per mostrare quanto sia difficile diagnosticare questa sindrome tra le donne e incoraggiarle a cercare un perché dei loro problemi quotidiani, ma anche per fornire informazioni e una bibliografia sia su testi di riferimento sia su biografie e romanzi.
Nell’edizione italiana anche la segnalazione di spazioasperger.it sito online dell’omonima associazione.

Scorrendo le pagine non si può non parteggiare per Marguerite, scoprendo le sue difficoltà, i suoi pensieri, i suoi ritmi e i suoi gesti ripetuti, la routine, sempre uguale. La seguiamo al lavoro, nella sua vita quotidiana, scopriamo i suoi pensieri e la sua necessità di “staccare” dal brusio di sottofondo. Fino al momento in cui scopre di essere Asperger e la sua vita, o meglio la sua visione della vita e della quotidianità, cambia in meglio al punto da “brindare alla sua nuova vita” e arrivare a di sé «Non sono “fuori di testa”, sono “diversa”».

Come sottolinea Paolo Cornaglia Ferraris, direttore scientifico della Fondazione Ttni, nella prefazione all’edizione italiana lo strumento fumetto «è innovativo e interessante perché l’immagine disegnata ha un impatto forte e immediato: dalle varie situazioni qui raccontate si può capire immediatamente quali siano abitudini e difficoltà, eccellenze, limiti e bizzarrie di chi vive con un cervello Asperger senza saperlo».

Un percorso di consapevolezza lungo tutto il libro che si chiude con una “super Marguerite” che consapevole che “le sue difficoltà rimangono le stesse”, ma nel modo di percepirle ha “cambiato tutto: non solo ha imparato a conoscersi e ad amarsi, ma ha anche sviluppato la capacità di ragionare criticamente sulla patologizzazione della differenza”.

Nella vita reale la protagonista della graphic novel, dopo la diagnosi ha ripreso gli studi e si è laureata in psicologia, nei primi mesi di quest’anno ha pubblicato il suo ultimo libro “Dans ta bulle! – Les autistes ont la parole: écoutons-les”, “ Nella tua bolla! - Gli autistici hanno la parola: ascoltiamoli”, edizioni Marabout.