“Deludente!”: così Roberto Speziale, Presidente nazionale di Anffas Onlus - Associazione Nazionale Famiglie di persone con disabilità intellettiva e/o relazionale, commenta il testo predisposto, in questi giorni, in Commissione Lavoro e Previdenza Sociale del Senato, con il quale si sono unificate le tre proposte di legge (AS.2048 - AS.2128 – AS.2266) sul riconoscimento dell’attività di cura ed assistenza dei familiari verso persone con disabilità, i cosiddetti “caregivers familiari”.

“Ciascuna delle tre proposte di legge conteneva alcuni punti qualificanti, ma anche irrisolte alcune delle questioni più rilevanti, che semmai le altre due in minima parte riprendevano”, spiega il presidente Anffas. “Per questo” prosegue “a febbraio avevamo partecipato, come Anffas, alle consultazioni online promosse dalla Commissione Lavoro con un nostro documento in cui chiarivamo i punti che per noi erano e sono imprescindibili, arrivando a proporre di riprendere, sviluppandoli, vari punti delle tre proposte (specie 2128 - 2266) all’interno di un testo che li riunificasse e speravamo che questo accadesse. Ma oggi il testo al Senato ha disatteso tutto ciò”.

Il documento di Anffas presentato al Senato in data 19.02.2017 conteneva la proposta di un Testo Unificato partendo, in particolare, dai disegni di legge con primi firmatari il Sen. Angioni e la Sen. Bignami, e chiedendo nel dettaglio:

- il riconoscimento, per l’attività del caregiver, di contributi figurativi almeno equiparati a quelli di lavoro domestico per dare diritto al relativo trattamento pensionistico a partire dal raggiungimento di 30 annualità, anche unendo quelli eventualmente versati anche per attività lavorative proprie

- la garanzia al caregiver della medesima tutela riconosciuta ai lavoratori per gli infortuni, le malattie professionali e le tecnopatie - la garanzia alla persona con disabilità assistita della copertura assicurativa a carico dello Stato per il rimborso delle spese effettivamente sostenute per la vacanza assistenziale nei periodi di impossibilità da parte del caregiver familiare (malattia grave, ecc..)

- la compatibilità del caregiver a ricoprire il ruolo di assistente personale ed essere così rimborsato con assegni di cura o simili interventi economici da parte delle Regioni e Province Autonome

Continua quindi Speziale: “Il Testo Unificato su cui si aprirà la discussione al Senato purtroppo non ha nulla di quanto richiesto da Anffas, contenendo solo un orientamento per le Regioni e per le Province Autonome volto a sostenere il caregiver con informazioni sulla presa in carico, formazione per l’attività di cura, sostegno psicologico o promozione di gruppi di mutuo-aiuto. Troppo poco!”.

Inoltre, l’articolo 3 del Testo Unificato prevede che eventuali diritti economici e sociali di competenza dello Stato saranno individuati dalla legge di bilancio annuale e precisa il presidente: “Questo non garantisce una visione di sistema rispetto al caregiver perché lasciata, volta per volta, alle solite schermaglie di fine anno per la legge di bilancio, senza un approccio che dia continuità al progetto di vita della persona con disabilità, in cui bisogna anche valorizzare l’apporto del caregiver in relazione con tutti servizi ed interventi pubblici che ruotano attorno a quella persona”.

Conclude il Presidente Anffas: “Considerato quanto sopra, quindi, chiediamo ufficialmente che la discussione in Senato riparta invece dal Testo Unificato proposto da Anffas Onlus”

“Siamo pronti ad un’interlocuzione seria che però parta dalla nostra posizione e proposta di unificazione dei testi, avendo ben a mente che tutto questo è per garantire alla persona con disabilità un sistema partecipato di tutti i sostegni formali ed informali di cui fruisce nella partecipazione ai vari contesti di vita. Diversamente contrasteremo in maniera decisa questa deriva”.

Il documento elaborato da Anffas Onlus è disponibile cliccando qui

3 ottobre 2017