Fonte comunicato stampa Festival Abilità Differenti - Sembra di vivere in un tempo senza speranza dove la vita ha perso il suo valore di bene, un tempo dove la si può buttare via per uccidere altri innocenti in nome di una bandiera, ma anche un tempo dove si può giocare con la morte a macabri giochi, come Balena Blu, che si concludono con la distruzione del protagonista.

Che cosa sta accadendo?

Sembra non ci sia più nessuno che sappia rispondere alla domanda che nasce dal cuore ancora non del tutto annichilito: ma come si fa a vivere?

Pensando a questo Festival – ma anche ai precedenti - è evidente che chi è intervenuto raccontando di sé, esibendosi negli spettacoli, cantando, ballando o recitando non ci ha fatto discorsi o portato filosofie di vita ma ci ha raccontato un’esperienza: quella di chi fa i conti con il proprio limite, giorno dopo giorno, gettando il cuore oltre l’ostacolo.

E’ il cuore e la sua sete che contano e fanno vivere, non appena l’integrità del corpo: questo ci ha insegnato Don Ivo e questa è un’esperienza sempre possibile e sempre rinnovabile.

Allora siamo grati a tutti, ai ragazzi del laboratorio All’Opera, a Gina, Massimiliano, Pino, Enrico, Silvia e Cristina per le loro testimonianze; a Owen ed ai suoi genitori, alla compagnia Twinkly, agli imprenditori delle imprese responsabili, agli attori della Compagna Manolibera, all’Ensamble Concordanze, ai relatori del convegno sull’Autismo, alla Flame The Band, Claudia Penoni e ai danzatori di EgoSum, alla Band Scià Scià che Domenica prossima suonerà davanti a Papa Francesco, e alla straordinaria vivicità dei Ladri di Carrozzelle.

Ma ricordiamoci anche i volti contenti di chi, silenziosamente, ha permesso l’accadere del Festival: in cucina, facendo le pulizie, o curando l’organizzazione degli eventi.

Questi incontri ci provocano e ci rendono desiderosi di continuare questa esperienza del Festival, che il prossimo anno compie vent’anni.

6 giugno 2017