COMUNICATO STAMPA ANFFAS ONLUS IN OCCASIONE DELLA CELEBRAZIONE DEI 20 ANNI DELLA CONVENZIONE ONU SUI DIRITTI DELL'INFANZIA E DELL'ADOLESCENZA
L' interesse superiore del fanciullo deve essere
preminente a qualsiasi ordine di priorità in tutte le decisioni di competenza
delle istituzioni, dei tribunali e degli organi amministrativi. Così recita
l'art. 3 della Convenzione sui diritti dell'infanzia e dell'adolescenza
approvata dall'Assemblea Generale delle Nazioni Unite il 20 Novembre 1989 e
ratificata dall'Italia con la legge 176 del 27 maggio 1991.
A 20 anni di
distanza come si sono modificate le condizioni di vita dei bambini e degli
adolescenti del nostro Paese? I bambini e gli adolescenti con disabilità godono
degli stessi diritti di tutti i bambini? Sono bambini fino in fondo?
La
situazione in Italia è fotografata dal rapporto supplementare sullo stato di
attuazione della Convenzione redatto dal Gruppo CRC (Convention on the
Rights of the Child) in cui 86 associazioni, tra cui Anffas Onlus, mettono in
evidenza luci e ombre rispetto agli impegni assunti dai Governi che si sono
succeduti nel nostro Paese negli ultimi 5 anni. Nel paragrafo salute e
disabilità del rapporto, curato da Anffas Onlus, vengono denunciate varie
criticità seguite da raccomandazioni alle varie istituzioni che nel nostro Paese
hanno il compito di dare una risposta e trovare soluzioni per ciò che ancora non
funziona, sottolineando l'importanza di collaborare con le associazioni.
I
temi ancora "scoperti" sono purtroppo numerosi, primo fra tutti, l'assenza di
una raccolta dati sulla situazione dei bambini con disabilità in età 0-5 in
Italia, senza i quali non è prefigurabile una seria programmazione. Non
esistono dati certi sulle diagnosi e soprattutto sugli strumenti utilizzati nel
sistema sanitario per la loro definizione nonostante i progressi fatti in questo
campo a livello internazionale. Si pensi che ancor oggi in molte regioni (anche
del nord) l'attività del servizio di neuropsichiatria dell'infanzia e
dell'adolescenza – fondamentale per esempio per la diagnosi e la definizione del
progetto abitativo - è scarsamente investita dal SSN di risorse umane ed
economiche. Non esiste un progetto obiettivo sulla disabilità in età
evolutiva e soprattutto non si vedono segnali di cambiamento. vi è poi il
grande tema del diritto alla "presa in carico", ben compreso nella sua
portata tecnica e politica dai vari interlocutori istituzionali ma non ancora
regolamentato nonostante le forti pressioni che su questo capitolo arriva dal
mondo associativo. Chi fa che cosa, nel processo di presa in carico in età
evolutiva è ancora tutto da stabilire. Non abbiamo, inoltre, dati sull'impatto
sociale che la condizione di disabilità comporta per esempio in termini di
povertà economica della famiglia .
E' fuori discussione come i
progressi in campo scientifico, clinico e tecnologico abbiano consentito un
miglior inquadramento della disabilità e un suo miglior decorso durante l'età
evolutiva e della vita in generale. La legge 104 ha fatto molto per migliorare
la condizione dei minori con disabilità, ma oggi è superata nei contenuti e deve
necessariamente lasciare spazio ai nuovi paradigmi culturali della disabilità,
che spostano l'attenzione dall'handicap e dalla patologia mettendo invece al
centro prima di tutto la persona come soggetto di diritti umani e civili e
considerando, quindi, la disabilità come una situazione di salute in un contesto
sfavorevole. All'impoverimento economico si accompagna un impoverimento
sociale, frutto di barriere ed ostacoli posti all'accesso ai diritti, che
fanno cornice a trattamenti discriminatori in numerosi campi della vita quali la
scuola, le attività ricreative e sportive, l'accesso all'informazione che
nullificano l'esigibilità di questi diritti fondamentali, costituzionalmente
sanciti. Il rapporto supplementare del Gruppo CRC – scaricabile dal sito www.gruppocrc.net - accompagnerà il
Rapporto Governativo che sarà "sotto esame" nei prossimi mesi da parte del
Comitato dell'ONU.
Il occasione dei 20 anni della Convenzione ONU sui
diritti dell'infanzia e del lancio del rapporto CRC, Anffas Onlus Nazionale
annuncia la "Prima conferenza regionale sulle politiche a favore dei bambini
e degli adolescenti con disabilità" che si terrà a Milano nel mese di
Febbraio 2010 in collaborazione con Anffas Lombardia e Ledha. La Conferenza sarà
una prima occasione per avviare un percorso di conoscenza e di verifica dei
comportamenti che su questa materia vengono attuati nelle nostre regioni, a
partire dall'istituzione del Garante Regionale per l'infanzia e
l'adolescenza (L.R. 6/09). Si partirà non a caso dalla Lombardia per capire
come il modello di welfare è allineato con i dettami della Convenzione ONU
sui diritti dell'infanzia e su quelli più recenti della Convenzione ONU sui
diritti delle persone con disabilità e l'obiettivo è quello di proseguire il
percorso anche nelle altre Regioni Italiane in cui Anffas è presente, dando la
maggiore priorità a quelle del Sud, nelle quali il cammino per la rivendicazione
dei diritti delle persone con disabilità è ancora più arduo e difficoltoso.
Roberto Speziale
Presidente Nazionale Anffas
Onlus
Per maggiori informazioni
Roberta
Speziale
Responsabile Area Comunicazione e Politiche Sociali Anffas Onlus
Cell. 348/2572705 – roberta.s@anffas.net
scarica il comunicato stampa il formato PDF
Il comunicato stampa di Anffas Onlus è stato ripreso anche da altri
autorevoli siti quali:
Anffas:
"In Italia impossibile programmare azioni per i bambini disabili" –
Superabile
E sui bambini con disabilità a che punto siamo? – Superando
Anffas, "In Italia impossibile programmare azioni per i bambini disabili" – Disablog
Per approfondire
scarica
il 2° Rapporto supplementare del Gruppo CRC alle Nazioni Unite
leggi
il comunicato stampa del Gruppo CRC sul lancio del 2° rapporto supplementare
alle Nazioni Unite
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