superando.it  - «Meglio usare il termine "disabilità complesse" anziché la parola "grave", con il sottinteso, in quest'ultimo caso, che si può fare poco. Invece c'è sempre qualcosa da fare in termini di qualità della vita, di dignità e di umanizzazione dell'accompagnamento, quindi dal punto di vista dei diritti di cittadinanza». Sono parole dell'accademico Alain Goussot, recentemente scomparso, uno degli Autori presenti in "Disabilità complessa e servizi", libro pubblicato dal Gruppo Solidarietà.

Presupposti e modelli, nuova pubblicazione del Gruppo Solidarietà, che si pone in stretta continuità con Persone con disabilità. Percorsi di inclusione, uscito anch'esso nel 2012 a cura dell'organizzazione marchigiana.
In occasione ora della presentazione del volume, ci piace introdurre questa nostra segnalazione con un brano di un'intervista rilasciata ad «Appunti», testata del Gruppo Solidarietà, da Alan Goussot, uno degli Autori presenti in Disabilità complessa e servizi, ovvero colui che fu a lungo docente di Pedagogia Speciale all'Università di Bologna e che è improvvisamente scomparso alla fine di marzo.
«Meglio usare il termine "disabilità complesse" – sottolineava Goussot in quell'intervista, integralmente ripresa anche dal nostro giornale – che sostituisce la parola "grave", con il sottinteso in quest'ultimo caso che si può fare poco. Invece c'è sempre qualcosa da fare in termini di qualità della vita, nonostante la presenza di più deficit (motorio, intellettivo e sensoriale), di dignità e di umanizzazione dell'accompagnamento, quindi dal punto di vista dei diritti di cittadinanza. Spesso queste persone mettono in difficoltà o fanno saltare il sistema di accoglienza a scuola o altrove, la complessità del loro essere come soggetti viene spesso vissuta come un ostacolo e un problema. Nessuno sottovaluta le difficoltà, ma crediamo che proprio i soggetti con disabilità complesse sfidino l'ambiente al cambiamento e lo sfidino sul piano della realizzazione dei diritti e della giustizia che riguarda tutta la società. Questo è ancora più evidente nell'età adulta; gran parte della letteratura scientifica o delle linee d'intervento, infatti, si concentrano sull'età evolutiva, dimenticando che le persone con disabilità, dopo i 18 anni, hanno un lungo cammino davanti a loro, che diventano adulte e invecchiano come tutti. Sono anche convinto che – per misurare per davvero il livello d'inclusione delle persone con disabilità – si debba andare a vedere cosa sono diventate e cosa fanno in età adulta».

«Cosa significa – si chiedono dal Gruppo Solidarietà – lavorare con la disabilità complessa? Quali sono le sfide per il lavoro educativo? E i servizi come "vivono" il territorio che abitano? A queste e altre domande abbiamo cercato di rispondere nel libro, insieme ad alcuni servizi che operano in tre diversi territori della nostra Regione. Durante la presentazione, quindi, alterneremo alcuni video in cui gli operatori offriranno le loro riflessioni, a brevi testi presenti nel volume. Il tutto arricchito da una riflessione conclusiva di Roberto Mancini, docente di Filosofia all'Università di Macerata».
Da ricordare infine anche i ringraziamenti del Gruppo Solidarietà alle Cooperative Sociali COOSS Marche di Jesi, Labirinto di Pesaro, Papa Giovanni XXIII di Ancona e all'Azienda Pubblica di Servizi alla Persona (ASP) nell'Ambito 9 di Jesi, per la collaborazione al progetto di lavoro che ha portato a questa pubblicazione.

 

31 maggio 2016