Fonte www.vita.it - C'è la città ufficiale e c'è quella che Danilo Dolci chiamava la città concreta, fatta di relazioni, di vite non di numeri. Resta il fatto che, tralvolta, anche i numeri parlano chiaro. Spaventano quelli forniti forniti dall'Istat, anche se non nuovi e conosciuti. In audizione alle Commissioni Lavoro e Affari Sociali della Camera per i lavori del cosiddetto "ddl povertà", Cristina Freguja, direttore centrale delle statistiche socio-economiche Istat, ha rivelato chei dati de 2014, fotografano una situazione drammatica: al Sud, la povertà colpisce circa 704 mila famiglie (l''8,6% del totale), pari a 1,9 milioni di individui poveri (il 45,5% del totale dei poveri assoluti). Al fronte di molta retorica sulle famiglie, livelli altissimi di povertà assoluta si osservano anche per le famiglie con cinque o più componenti (16,4%), soprattutto se coppie con tre o più figli (16%), e per le famiglie con membri aggregati (11,5%); l''incidenza sale al 18,6% se in famiglia ci sono almeno tre figli minori e scende nelle famiglie di e con anziani (4% tra le famiglie con almeno due anziani).

Le stime sulla povertà assoluta, ricorda infine l''Istat, escludono la popolazione senza dimora. Proprio su questo punto, Cristina Freguja ha ribadito che "si stimano in 50 mila 724 le persone senza dimora che, nei mesi di novembre e dicembre 2014, hanno utilizzato almeno un servizio di mensa o accoglienza notturna nei 158 comuni italiani in cui è stata condotta l'indagine".

Oltre metà delle persone senza dimora vive nel Nord (circa il 56%). Rispetto al 2011 l'Istat poi osserva una diminuzione della quota di persone senza dimora nel Nord-est (dal 19,7% al 18%), cui si contrappone l'aumento nel Sud (dall'8,7% all'11,1%). Rispetto al 2011, "vengono confermate anche le principali caratteristiche delle persone senza dimora: si tratta per lo più di uomini (85,7%), stranieri (58,2%), con meno di 54 anni (75,8%), con basso titolo di studio", conclude l'Istat.

15 marzo 2016