Fonte www.superando.it e www.grusol.it - Nello scorso mese di dicembre è stato pubblicato, a cura dell’Osservatorio Sociale Regionale, il Primo rapporto sulla disabilità in Toscana. Dal percorso scolastico al “Dopo di noi”, documento che persegue l’obiettivo di conoscere e analizzare il fenomeno, per programmare le politiche e implementare soluzioni capaci di costruire una società realmente inclusiva. Il primo scoglio affrontato riguarda la possibilità di quantificare la numerosità delle persone con disabilità nel contesto regionale.

Come ormai è ben noto, infatti, si tratta di un’operazione assai più complessa di quanto potrebbe apparire, poiché ha a che fare con la definizione che si assume di persona con disabilità e con la scelta degli strumenti e delle fonti da utilizzare per la sua rilevazione. Il risultato è di ottenere variazioni consistenti nelle stime, in relazione all’approccio e alla disponibilità degli strumenti e delle fonti informative.

La scelta adottata nella stesura di questo rapporto – pur nella consapevolezza di poter trascurare l’analisi di alcuni àmbiti di vita – è dichiaratamente quella di fornire un quadro evolutivo della storia di una persona con disabilità: dall’inclusione scolastica all’età anziana. Nel dispiegarsi di tale percorso, i vari temi vengono affrontati considerando sia le misure di carattere nazionale, sia gli interventi e i servizi attivati dalla Regione Toscana, sia i dati statistici ufficiali con dettaglio regionale e locale, sia infine le informazioni raccolte con altri strumenti e indagini mirate relativamente al contesto regionale.

Un esempio è la ricerca ad hoc sui servizi di collocamento mirato, finalizzata a delinearne modelli, caratteristiche, aspetti positivi e criticità. O quella sui soggetti – in particolare Associazioni e Fondazioni di Partecipazione – che in Toscana operano sui temi del cosiddetto “Durante” e “Dopo di Noi”.

Dalla lettura del Rapporto emerge l’attuale frammentazione degli interventi rivolti alla disabilità. E ancora una volta si ripropone l’esigenza strategica di costruire percorsi di supporto alla realizzazione dei progetti di vita delle singole persone, attraverso un approccio integrato e unitario che si centri sul protagonismo della persona stessa e sulla collaborazione tra i diversi soggetti coinvolti: scuola, servizi sociali e sociosanitari, servizi per il lavoro ecc., famiglia, associazioni, comunità locali. In altre parole, una coerente progettualità che consideri i passaggi di vita di una persona e l’accompagni favorendone la capacitazione e l’inclusione sociale: dalla scuola al lavoro, all’età adulta – e indipendente dalla famiglia di origine -, fino alla terza età, con gli aspetti più tipici della senescenza.

Il rapporto è disponibile cliccando qui

5 febbraio 2016