Fonte - www.superabile.it - Due medaglie d'oro, una d'argento e una di bronzo, ma anche tanti podi sfiorati: vanno in archivio con quattro medaglie, per l'Italia, i Campionati Mondiali di atletica paralimpica di Doha, che si sono svolti nella capitale del Qatar dal 21 al 31 ottobre. Ad inaugurare la serie di medaglie, per la nostra Rappresentativa, ci ha pensato Martina Caironi nel salto in lungo di categoria T42. La bergamasca, oro iridato nel 2013 a Lione, ottiene la misura di 4,59 al quinto tentativo, seconda solo alla tedesca Vanessa Low, la rivale storica di Martina, capace di stabilire il primato mondiale con 4,79, migliorando di ben 19 cm il precedente record che deteneva insieme all'azzurra. Al terzo posto un'altra tedesca, Jana Schmidt. "Puntavo all'oro e ci tenevo a vincere - ha dichiarato la Caironi a fine gara - ma alle volte bisogna saper accettare le piccole sconfitte e saper scendere un gradino del podio". "Sapevo delle misure che aveva fatto registrare Vanessa in allenamento e temevo le sue nuove protesi - ha aggiunto la portacolori delle Fiamme Gialle - ma sicuramente avrei potuto reagire meglio al suo 4,79 e puntare al mio personal best: in vista dei Giochi di Rio ci sarà ancora da lavorare molto".

La seconda medaglia, per i nostri colori, la porta a casa Oxana Corso nei 200 metri di categoria T35. La portabandiera italiana a questi Giochi, arrivata a Doha in condizioni fisiche non perfette, ha fermato il cronometro sul 32.20, ottenendo bronzo mondiale e record italiano. L'oro è andato all'australiana Isis Holt (28.57), argento all'inglese Maria Lyle. "Una medaglia sudata e anche per questo ancora più fantastica - ha ammesso Oxana Corso - sono contenta che i sacrifici fatti quest'anno siano stati ripagati". "Una medaglia che voglio condividere con i miei compagni di squadra e con tutta l'Italia - ha aggiunto l'atleta delle Fiamme Gialle - io faccio del mio meglio per vincere e spero che anche il mio Paese cambi in meglio".

Dopo argento e bronzo, sono arrivate le medaglie più pesanti. A portare a casa il primo dei due ori è stata Martina Caironi nei 100 metri di categoria T42. L'azzurra ha corso in 14:61, migliorando di ben 40 centesimi il primato mondiale fatto registrare in semifinale. "Questa vittoria con record del mondo è stata la risposta sportiva al secondo posto nel salto in lungo - ha spiegato la Caironi - mi sono allenata tanto, in questo periodo e oggi posso dire che la mia corsa è più bella". "Per il nostro team è stato un anno molto duro - ha aggiunto l'azzurra - ma le medaglie si vincono col sacrificio".

All'oro di Martina è seguito quello di Assunta Legnante nel getto del peso di categoria F11/12. L'atleta napoletana si è confermata sul tetto del mondo grazie a un lancio di 14,02. "E' stata una gara bella e combattuta - ha commentato la Legnante - ho chiuso al meglio una stagione difficile, caratterizzata da problemi fisici". "Vorrei operarmi il prima possibile per arrivare nella miglior condizione possibile agli Europei di Grosseto e alle Paralimpiadi di Rio - ha proseguito l'azzurra - prima guarisco e prima riesco a tornare in gara".

Quattro medaglie, per l'Italia, ma anche tre sfiorate. Un bottino azzurro che sarebbe potuto essere più cospicuo se i quarti posti di Federica Maspero, Oxana Corso e Alvise De Vidi fossero scesi di un gradino. La Maspero, al suo primo Mondiale, ha fermato il cronometro sul 1:07.41 nei 400 metri di categoria /43/T44, un risultato che, ad ogni modo, le vale il primato italiano. "Sono molto contenta di questo risultato - ha ammesso l'atleta di Cantù a fine gara - volevo scendere sotto l'1:08 e ci sono riuscita". Dopo il bronzo nei 200 metri, la Corso sfiora il podio nei 100 metri T35 correndo in 15.14. "Sono delusa - ha dichiarato la romana - ci credevo davvero, ci ho provato ma non è bastato".

Quarto posto anche per uno degli atleti azzurri più medagliati di sempre, Alvise De Vidi. Il veneto chiude la gara dei 400 metri di categoria T51 con il tempo di 1:30.53. "E' stata una giornata orribile, non sono per nulla soddisfatto della mia gara - ha ammesso De Vidi - ad ogni modo ringrazio mia mamma per quanto fatto in questa stagione e la mia allenatrice Michela".

"Alla vigilia di questi Mondiali avevamo evidenziato la forma non ottimale di alcuni atleti - ha spiegato Mario Poletti, Responsabile Tecnico della Nazionale Italiana - le conferme sono arrivate da quelle che considero i pilastri di questo Team, come Martina Caironi, Assunta Legnante e Oxana Corso". "Alcuni atleti non hanno espresso ciò che potevano - ha aggiunto Poletti - mentre altri hanno evidenziato aspetti molto positivi, elementi che ci fanno ben sperare per il futuro".

3 Novembre 2015