Fonte www.disabili.com - L’istituto di ricerca Doxa, con l’Osservatorio Europacar, ha effettuato nei mesi scorsi una indagine demoscopica per studiare gli stili di vacanza degli italiani.

Qui diamo un’occhiata a quanto ha rilevato sul tema del turismo accessibile nel nostro Paese, indagato al fine di comprendere i bisogni e i giudizi dei turisti italiani con esigenze specifiche, che possono riguardare disabilità, ma anche essere quelle proprie di famiglie con bambini piccoli o anziani, persone con ridotta capacità motoria e sensoriale, famiglie numerose o con animali.

Dal 9 aprile al 12 maggio 2015 sono state dunque condotte 1.001 interviste telefoniche ad un campione rappresentativo della popolazione italiana adulta; 5500 screening e 844 interviste a un campione nazionale di famiglie con esigenze specifiche legate al turismo.

ESIGENZE DI 10 MILIONI DI ITALIANI – Quanto alle esigenze specifiche nei viaggi, si tratta, peraltro, di bisogni che non riguardano una fetta piccola di popolazione: ad essere interessato è, infatti, il 16,4% delle famiglie italiane, 4,6 milioni di famiglie (e 10 milioni di persone) che dichiarano di avere bisogni particolari in vacanza, primo fra tutti la richiesta di assistenza sanitaria.

A dichiararsi insoddisfatto è però il 15% del campione, che denuncia atteggiamenti ostili, incomprensioni, quando non addirittura casi di vera e propria discriminazione. Se si pensa che da soli, questi turisti con esigenze speciali, parlando porterebbero un impatto economico diretto sul Pil di 11,7 miliardi di Euro, e una spesa indiretta (indotto incluso) di 27,8 miliardi, le carenze evidenziate sembrano ancora più inaccettabili. In altre parole: c’è un’intera fetta di mercato che aspetta di essere soddisfatta.

BOCCIATO IL TRASPORTO FERROVIARIO - Per quanto riguarda più strettamente la popolazione con disabilità, il 23% del campione ha espresso la richiesta di accessibilità delle strutture, mentre il 22% la richiede per mezzi e spostamenti. E’ proprio sui mezzi di trasporto che si registra insoddisfazione, in particolare per quanto riguarda il treno (il 46% degli intervistati si dichiara per nulla o poco contento), a causa delle carenze infrastrutturali di molte stazioni italiane, ancora poco attrezzate o troppo ricche di barriere architettoniche o sensoriali. L’aereo sembra invece il mezzo più soddisfacente, con il 56% delle preferenze.

NON SOLO BARRIERE ARCHITETTONICHE – Un punto su cui spesso insistiamo, trova la conferma anche da queste rilevazioni: ovvero, non basta abbattere le barriere architettoniche, se poi a ciò non segue un disegno di fruibilità più complessiva. Secondo la ricerca il primo passo è, certo, quello dell’eliminazione delle barriere architettoniche, richiesta dal 63% degli intervistati: un tema che non riguarda esclusivamente le persone con disabilità fisiche o sensoriali (76%) e gli anziani (73%), ma anche i malati cronici (74%), le famiglie con bambini piccoli (59%) e, dato abbastanza sorprendente, anche chi viaggia con animali (67%). Dopo l’accessibilità fisica alle strutture alberghiere (ma anche culturali, di ristorazione, di ricreazione), gli intervistati hanno segnalato la necessità di una maggiore formazione degli operatori nel saper dare indicazioni utili sull’accessibilità di ambienti e luoghi (ma anche sulla presenza di aree gioco, ad esempio), e infine la richiesta di guide specializzate (55%).

COME SCEGLIAMO LE VACANZE – I viaggiatori con esigenze specifiche, lo conferma la ricerca, chiedono maggiori informazioni sull’accessibilità, così da poter meglio programmare le proprie vacanze. Il campione di Doxa ha dichiarato di informarsi per decidere delle proprie vacanze su internet (per il 64%), e in particolate su siti di enti pubblici, ma di tenere in alta considerazione anche il passaparola tra amici e parenti (per il 39% dei casi) soprattutto nella considerazione della cortesia e professionalità degli operatori. La ricerca ha registrato una buona fedeltà al luogo di vacanza, da parte delle persone con disabilità, che nel 45% dei casi non cambiano meta, dopo aver trovato luoghi, strutture e servizi che assicurano assistenza e accessibilità.

ITALIA, EXPO ED EUROPA – Pur nelle mancanze ancora marcate sotto diversi profili, i partecipanti alla ricerca hanno sottolineato i numerosi passi avanti che il nostro Paese ha fatto negli ultimi anni, sul fronte del turismo accessibile. Per quasi la metà degli intervistati (49%) nel nostro Paese è cresciuta l’attenzione su questi temi (solo il 15% dice il contrario) e il confronto con l’estero non è così negativo per noi: per il 20% l’Italia è meglio, per il 38% la situazione è più o meno uguale. E a proposito di casa nostra, gli italiani con esigenze specifiche che intendono non mancare a Expo sono il 41% degli intervistati: il 22 % % delle famiglie con particolari esigenze legate al turismo ha già svolto una ricerca sulla possibilità di visitare i padiglioni senza particolari problemi – ricavandone un’opinione positiva o molto positiva nel 59% dei casi.

La strada intrapresa, insomma, è quella giusta. Ora bisogna andare avanti.

27 luglio 2015