Fonte www.superabile.it - La sfida della disabilità rappresenta un processo "straordinariamente complesso" che "diventa ancora più faticoso in quelle società in cui sopravvivono forme impietose di stigma e di pregiudizio". E' questa una delle sottolineatura presenti nel documento di preparazione al Sinodo dei vescovi sulla famiglia che si terrà in Vaticano nel prossimo mese di ottobre. Il testo dell'Instrumentum Laboris, che contiene gli orientamenti preliminari della XIV Assemblea generale ordinaria, ha al suo interno anche tre paragrafi dedicati alla "sfida della disabilità".

Eccone di seguito il testo integrale. "Uno sguardo speciale occorre rivolgere alle famiglie delle persone con disabilità, in cui l'handicap, che irrompe improvvisamente nella vita, genera una sfida, profonda e inattesa, e sconvolge gli equilibri, i desideri, le aspettative. Ciò determina emozioni contrastanti da gestire ed elaborare, mentre impone compiti, urgenze e bisogni nuovi, ruoli e responsabilità differenti. L'immagine familiare e l'intero suo ciclo vitale vengono profondamente turbati.

Tuttavia, la famiglia potrà scoprire, insieme alla comunità cristiana a cui appartiene, diverse abilità, competenze impreviste, nuovi gesti e linguaggi, forme di comprensione e di identità, nel lungo e difficile cammino di accoglienza e cura del mistero della fragilità. Tale processo, di per sé straordinariamente complesso, diventa ancor più faticoso in quelle società in cui sopravvivono forme impietose di stigma e di pregiudizio, che impediscono l'incontro fecondo con la disabilità e l'emergere della solidarietà e dell'accompagnamento comunitario. 

Un incontro che in realtà può costituire, per ciascuno e per la comunità intera, un'occasione preziosa di crescita nella giustizia, nell'amore e nella difesa del valore di ogni vita umana, a partire dal riconoscimento di un profondo senso di comunanza nella vulnerabilità. È da augurarsi che, in una comunità realmente accogliente, la famiglia e la persona con bisogni speciali non si sentano sole e scartate, ma sia dato loro di trovare sollievo e sostegno, specialmente quando le energie e le risorse familiari vengono meno.

A questo proposito, va considerata la sfida cosiddetta del "dopo di noi": pensiamo alle situazioni familiari di povertà e solitudine, o al recente fenomeno per cui, nelle società economicamente più avanzate, l'allungarsi dell'aspettativa di vita consentirà alle persone con disabilità di sopravvivere, con alta probabilità, ai loro genitori.

Se la famiglia riesce ad accettare con occhi di fede la presenza nel suo seno di persone con disabilità, essa potrà anche aiutarli a non vivere il proprio handicap soltanto come un limite e a riconoscere il proprio differente e originale valore. Potrà così essere garantita, difesa e valorizzata la qualità possibile di ogni vita, individuale e familiare, con i suoi bisogni, con il suo diritto a pari dignità e opportunità, a servizi e cure, a compagnia ed affettività, a spiritualità, bellezza e pienezza di senso, in ogni fase della vita, dal concepimento all'invecchiamento e alla fine naturale"

25 giugno 2015