Fonte www.clickmobility.it - "Anche i cittadini con disabilità intellettiva e/o relazionale hanno il diritto di sapere, ad esempio, cosa è una garanzia e cosa devono fare per poterne usufruire. E se vogliono prendere un autobus o un treno devono avere la possibilità di capire come e quando usufruirne”.

La presa di posizione è di Roberto Speziale, presidente nazionale di Anffas Onlus, l’Associazione Nazionale Famiglie di Persone con Disabilità Intellettiva e Relazionale, padre di un ragazzo con sindrome di Down che dal 2001 guida “una grande associazione di genitori, familiari ed amici di persone con disabilità che proprio in questi giorni ha festeggiato i 57 anni dalla sua fondazione – racconta – e che oggi è presente sull’intero territorio nazionale”.

Per vivere in un mondo che sia alla portata di chi soffre di disabilità intellettiva e/o relazionale – spiega il presidente Anffas – le leggi ci sarebbero, ma “non trovano quasi mai una concreta attuazione” e andrebbero approfondite (“si parla solo di barriere architettoniche in termini “fisici”, e si dovrebbe garantire l’accessibilità in tutte le sue forme, quindi non solo in termini materiali ma anche accessibilità di informazioni”), e soprattutto ci sarebbero gli strumenti per migliorare la situazione. Nell’ambito del trasporto pubblico, per esempio, “applicazioni e siti web delle aziende di trasporto programmati in formato accessibile” o la diffusione del linguaggio Easy To Read: “un linguaggio facile da leggere, che consente di “modellare” le informazioni di cui siamo circondati e di renderle accessibili alle persone con disabilità intellettiva”.

L'intervista integrale è disponibile a questo link

10 aprile 2015