È innegabile che il mondo sia diventato un posto migliore per i bambini rispetto a 25 anni fa, quando le Nazioni Unite adottavano la Convenzione Onu sui diritti dell'Infanzia e dell'Adolescenza. In questo 25mo anniversario l'ONU può vantare molti successi ( dal calo della mortalità infantile all'aumento della scolarizzazione, ecc). Purtroppo però i bambini con disabilità intellettiva non sono stati spesso toccati dagli effetti delle politiche messe in atto per la tutela dei bambini e poche volte si è ascoltata la loro voce.

I bambini con disabilità intellettiva, in Europa, sono ancora bloccati in letti di contenzione, come ha testimoniato un'indagine della BBC, o apertamente discriminati per ciò che riguarda la deistituzionalizzazione, come ad esempio accade in Romania.

Per questo motivo Inclusion Europe* (cui Anffas Onlus aderisce) accoglie con piacere il focus sulla partecipazione dei bambini che appare in una comunicazione delle Nazioni Unite relative a questo anniversario. "Smettiamola di parlare di "permettere" bambini di parlare - viene detto nel comunicato stampa del comitato Onu sui diritti dei bambini - poiché è, in primo luogo, un loro diritto".

Come Inclusion Europe e i suoi partners hanno evidenziato nel progetto "Hear ou Voices", anche i bambini con gravi disabilità possono esprimere le proprie opinioni ma spesso gli adulti non sono in grado di ascoltarli e capirli. È quindi fondamentale che i bambini con disabilità intellettiva siano coinvolti in tutte le fasi dei processi politici che riguardano le loro vite, e che gli siano date informazioni accessibili.

I trattati internazionali, come il Terzo Protocollo opzionale alla CRC, sono disponibili per tutti i bambini e possono consentire loro di denunciare o gli Stati che hanno violato i loro diritti, le Nazioni Unite dovrebbero garantire che tali strumenti siano ugualmente disponibili per i bambini con disabilità intellettive. Tutte le informazioni rivolto ai bambini, tra cui il Toolkit Advocacy e il testo del Protocollo opzionale, dovrebbero quindi essere disponibili in linguaggio facile da leggere e da capire o in formato alternativo, comprendendo anche l'uso di strumenti visivi o altri aiuti.

È quindi tempo per di celebrare sia il riconoscimento dei successi che il riconoscimento di limiti.

Molto infatti resta ancora da fare per migliorare la vita dei bambini con disabilità in tutto il mondo, ma Inclusion Europe continuerà a lavorare a stretto contatto con le Nazioni Unite per assicurarsi che le cose si muovano nella giusta direzione.

*Associazione Europea di persone con disabilità intellettiva e loro famiglie

Per maggiori informazioni

Silvana Enculescu, Inclusion Europe Communications Manager - s.enculescu@inclusion-europe.org

24 novembre 2014