Fonte www.disabili.com - Anche quest'anno vengono da più parti segnalate situazioni di classi molto numerose e non di rado in esse sono iscritti uno o più allievi con disabilità. Tali situazioni contravvengono alle disposizioni del DPR n. 81/09, che limita il numero degli alunni per classe in presenza di allievi con disabilità. A volte sono presenti nella stessa classe fino a tre o addirittura quattro allievi con disabilità. Vengono riportati tagli alle ore di sostegno ed importati carenze anche nell'assistenza.

Nelle scorse settimane e fino al 15 Ottobre il giornale Il Fatto Quotidiano ha avviato, insieme all'associazione Tutti a scuola una campagna di sensibilizzazione nazionale sulla situazione dei ragazzi con disabilità nelle scuole italiane.

Sono giunte numerose segnalazioni di situazioni problematiche, che hanno rilevato la mancanza di assistenti, la carenza di docenti di sostegno, disservizi nei trasporti o in altro. Le lettere dei genitori hanno raccontato di scuole che invitano a tenere i loro figli a casa o a portarli a scuola solo per qualche ora, la mancanza di assistenza nell'uso dei servizi, nella refezione, negli spostamenti. Sulle pagine del Fatto Quotidiano si legge che sono centinaia le lettere giunte alla posta di Tutti a Scuola provenienti da tutta Italia che ci accingiamo a consegnare, con la speranza che gradiranno riceverle, nelle mani del presidente del consiglio Matteo Renzi e del ministro Stefania Giannini. La sentenza della Corte Costituzionale n. 80/10, vi si legge ancora, ha messo a disposizione oltre 15.000 insegnanti di sostegno, dopo centinaia di ricorsi delle famiglie ai TAR di tutta Italia. Ma la politica non ha fatto nulla.

Viene a tal proposito richiamato anche il rapporto annuale Istat 2014, in cui l'Italia risulta essere al settimo posto tra i Paesi UE per la spesa in protezione sociale (sanità, previdenza e assistenza), destinando ad essa il 29,7% del Pil.

Esiste però una forte disomogeneità nelle voci di spesa ed alla disabilità viene riservato solo il 5,8% contro il 7,7% della media europea. Non usa mezzi termini Toni Nocchetti, medico napoletano e anima dell'associazione Tutti a scuola, che da anni lotta per il diritto allo studio dei ragazzi con disabilità: tutti mi chiedono i motivi del mio impegno visto che non ho figli con disabilità.

Lo faccio perché sono un essere umano, un papà e un cittadino. La disabilità dovrebbe essere considerata come un minimo comune denominatore di civiltà … Una classe politica seria non mette tre bambini con difficoltà nella stessa classe, piazza un insegnante di sostegno e risolve la questione: sono prove tecniche delle classi differenziali.

31 ottobre 2014