Fonte www.vita.it - In particolare si dichiara soddisfatto o molto soddisfatto il 54,8% dei soggetti intervistati, con una crescita di 12 punti percentuali rispetto al 2012 e di 16 rispetto al 2011. Una conferma della tendenza positiva già emersa nelle precedenti edizioni dell'Osservatorio riguardo il positivo livello di soddisfazione nei rapporti.

Ciò è vero soprattutto tra le cooperative sociali, che percepiscono una personalizzazione del servizio e dei metodi di valutazione per il non profit. Per il terzo anno consecutivo UBI BANCA, con il supporto scientifico di AICCON, esplora tramite indagine campionaria i bisogni finanziari e le opinioni degli attori del non profit.

La ricerca è realizzata su un campione di 500 cooperative sociali e 250 fondazioni. Il campione rappresenta un universo di grande rilevanza sociale ed economica per il nostro Paese: i recenti dati diffusi da Istat attraverso il "9° Censimento Generale dell'Industria, dei Servizi e delle Istituzioni Non Profit" evidenziano 301.191 organizzazioni non profit attive in Italia al 31 dicembre 2011 (+28% rispetto alla precedente rilevazione censuaria del 2001), con 4,7 milioni di volontari e 681 mila dipendenti, operanti soprattutto nei settori Cultura, Sport e Ricreazione, Istruzione e Ricerca, capaci di generare entrate per 64 miliardi di euro, e di incidere per il 3,4% sul PIL nazionale. Rispetto al Censimento 2001 sono le fondazioni e le cooperative sociali a segnare i tassi di incremento più elevati, pari rispettivamente al 102,1% e al 98,5%.

L'osservazione dei rapporti tra cooperative sociali e istituti bancari, oggetto di rilevazione in via continuativa nelle tre edizioni dell'Osservatorio, ha evidenziato un chiaro trend: crescono, infatti, le realtà che intrattengono rapporti con più istituti bancari (70% nel 2013 rispetto al 66% del 2012). Tende a crescere la consapevolezza dell'imprenditoria sociale di potersi finanziare anche attraverso gli istituti di credito (il settore di attività più dinamico in tal senso è quello dei servizi ambientali): è in aumento infatti il ricorso alla richiesta di finanziamenti per investimenti (32,3%) e per l'attività corrente (37%), peraltro con esiti positivi visto che oltre una cooperativa sociale su due si è vista riconoscere la totalità dell'importo richiesto.

L'autofinaziamento permane comunque la principale fonte di copertura degli investimenti (44,2%), che tuttavia sono previsti solamente da 4 cooperative sociali su 10, a conferma di un atteggiamento "difensivo".

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29 luglio 2014