Continuano incessanti, da parte delle associazioni, le richieste di dialogo e confronto con il Ministro Gelmini per dissipare dubbi e proporre soluzioni alternative a quelle previste nel tanto discusso decreto legge 137/2008 "Recante disposizioni urgenti in materia di istruzione e università e mozione 1/00033".
Pubblichiamo la lettera, sottoscritta anche da Anffas , inviata al Ministro Gelmini dal Gruppo CRC*
Egregio Ministro Mariastella Gelmini
Ministero Istruzione
Viale Trastevere 76/A
00153 Roma
Roma, 17 novembre 2008
Oggetto : Conversione in legge, con modificazioni, del
decreto-legge 1º settembre 2008, n. 137, recante disposizioni urgenti in materia
di istruzione e università e mozione 1/00033
Egregio Min. Gelmini,
le sottoscriventi associazioni del
Gruppo CRC, esprimendo la propria preoccupazione in merito alle disposizioni
urgenti recentemente approvate, Le scrivono per richiedere alcune informazioni,
e per confermarLe il nostro impegno di monitorare l'impatto che tale legge avrà
in termini di conformità alla Convenzione Onu sui diritti dell'infanzia e
dell'adolescenza (CRC), in particolare attraverso il Rapporto Supplementare per
le Nazioni Unite che verrà predisposto dal Gruppo CRC nel corso del 2009.
Le
preoccupazioni si riferiscono soprattutto alla reale possibilità di rispondere
all'esigenza di una scuola, che dovrebbe essere sempre più pronta ad affrontare
situazioni di disagio e complessità, in considerazione dei mutati scenari
sociali, economici, culturali, effettuando tagli significativi di risorse (circa
47.000 ATA, 87.000 docenti ) e di tempo ( 24 ore settimanali nella scuola
primaria come offerta di base o standard). Nella scuola primaria, in
particolare, la nostra preoccupazione è legata alla possibilità che il maestro
unico possa essere in grado, ricevuta un'idonea formazione, di affrontare e
risolvere da solo nella complessità odierna della relazione educativa le varie
situazioni di disagio che potrebbero presentarsi nella classe, e che, se
affrontate nella manifestazione iniziale, potrebbe prevenire l'acutizzarsi del
disagio.
Nel 4°
Rapporto di aggiornamento sul monitoraggio della CRC in Italia
pubblicato, come consuetudine, il 27 maggio u.s., e di cui Le alleghiamo
nuovamente copia, la nostra attenzione per quanto concerne l'attuazione del
diritto all'istruzione (art. 28 CRC) e finalità educative (art. 29 CRC) si è
concentrata soprattutto sull'attuazione di tale diritto per i gruppi di minori
più vulnerabili.
In particolare ci riferiamo al diritto all'istruzione
per i bambini e adolescenti con disabilità che nell'anno scolastico
2007/2008 erano 161.686. In considerazione del fatto che ogni bambino e
adolescente con disabilità ha il diritto di essere supportato nell'elaborare una
propria ipotesi di vita, a perseguirla, avendo a disposizione tutti i mezzi e le
opportunità che la società gli offre , l'istruzione dovrebbe avere come
obiettivo l'educazione inclusiva ed essere quindi finalizzata a favorire «lo
sviluppo della personalità del bambino e dell'adolescente nonché lo sviluppo
delle sue facoltà e delle sue attitudini mentali e fisiche, in tutta la loro
potenzialità». La legge finanziaria 2008 prevedeva la stabilizzazione (ovvero
l'assunzione) in tre anni del 70% degli attuali insegnanti di sostegno. Saremo
interessati a conoscere quali sono le misure che il Ministero dell'Istruzione
intende attivare per garantire effettivamente un'istruzione di qualità anche
agli alunni con disabilità.
Con riferimento al diritto all'istruzione per i
minori stranieri , di cui si registra un'incidenza crescente sulla
popolazione scolastica (5,6%nell'anno scolastico 2006-2007, e 6,4% nell'anno
scolastico 2007-2008), evidenziamo come lo stesso Comitato ONU nelle
raccomandazioni all'Italia esprimeva preoccupazione per i risultati disomogenei
ottenuti nel rendimento scolastico. L'Osservatorio nazionale per l'integrazione
degli studenti stranieri e l'educazione interculturale ha pubblicato «La via
italiana per la scuola interculturale e l'integrazione degli alunni stranieri» ,
da cui emerge la scelta dell'intercultura come «paradigma dell'identità stessa
della scuola, occasione di apertura a tutte le differenze (di provenienza, di
genere, di livello sociale, di storia scolastica) . Tale orientamento appare in
netto contrasto con la Mozione 1-00033 , approvata dalla Camera dei
Deputati in data 14 ottobre, in cui si chiede l'impegno del Governo a rivedere
il sistema di accesso degli studenti stranieri alla scuola di ogni ordine e
grado e ad istituire "classi di inserimento". Al fine di garantire il principio
di non discriminazione (art. 2 CRC), il diritto all'acceso ad un'istruzione di
qualità per tutti (art.28 e art. 29 CRC), e di assicurare un'opportuna
integrazione dei minori stranieri nella classe fin dall'inizio dell'anno
scolastico se possibile, e comunque in ogni momento, sarebbe opportuno prevedere
un apprendimento intensivo della lingua italiana con insegnanti specializzati
e/o con il supporto di mediatori culturali, senza collocare i minori stranieri
in "classi di inserimento". Rileviamo inoltre che l'attuazione di percorsi di
educazione alla legalità e alla cittadinanza dovrebbero essere proposti al
gruppo-classe nella sua interezza.
Per quanto riguarda poi la presenza di
bambini, bambine e adolescenti rom nelle scuole, sia italiani che
stranieri (mentre nella Mozione citata ci si riferisce ad alunni nomadi solo
come alunni stranieri), saremmo interessati a conoscere i dati di iscrizione e
frequenza scolastica di tali gruppi vulnerabili in relazione all'anno scolastico
in corso e conoscere se e quali misure ulteriori il Ministero dell'Istruzione,
alla luce dei mutamenti in corso, intende attivare per garantire il loro diritto
all'istruzione e per ridurne la dispersione scolastica.
Infine portiamo alla
Sua attenzione il fatto che nel corso di questi ultimi anni, parallelamente alla
crescita del numero di adozioni internazionali, è aumentato anche il numero di
studenti e studentesse adottati presenti nelle scuole italiane ed i
minori che arrivano in Italia a scopo di adozione sono di età sempre più elevata
, alcuni quindi già in età scolare. Di conseguenza la scuola diventa attore di
fondamentale importanza nel loro percorso di inserimento, anche se, come
rilevato nel 4° Rapporto CRC, la scuola si trova spesso impreparata ad
affrontare il mondo dell'adozione. Il Gruppo CRC raccomandava pertanto al
Ministero Pubblica Istruzione, Direzione Generale per il Personale della Scuola,
di realizzare percorsi di formazione per gli insegnanti per dar loro strumenti
idonei per trattare il tema dell'adozione, in collaborazione con le famiglie e
con le realtà che sul territorio si occupano di adozione. Saremmo interessati a
sapere se, anche alla luce del Decreto approvato, il suddetto Ministero stia
tenendo in considerazione la raccomandazione avanzata.
Per quanto concerne
invece l'età dell'obbligo scolastico il Comitato ONU accoglieva favorevolmente
l'adozione della Legge 9/1999 che estendeva la durata dell'istruzione
obbligatoria da 8 a 10 anni, e nel 4° Rapporto CRC abbiamo rilevato con favore
l' innalzamento dell'obbligo scolastico a 16 anni, previsto dalla Legge
Finanziaria 2007 e regolamentato con Decreto 139/2007 . A seguito delle
polemiche sollevate con l'emendamento al decreto 112 della nuova finanziaria
siamo a chiederLe rassicurazioni in merito.
Come evidenziato nel 4° Rapporto
CRC, relativamente al tema della dispersione scolastico formativa , si
sottolinea come non sia stato ancora realizzato un sistema informatico
sistematizzato e condiviso che permetta di quantificare con esattezza l'ampiezza
del fenomeno, nonostante la costituzione di un' anagrafe nazionale degli
studenti . Le associazioni del Gruppo CRC raccomandavano pertanto al
Ministero della Pubblica Istruzione di implementare il sistema informatico
relativo all'anagrafe nazionale degli studenti, e di procedere al suo raccordo
con quelle realizzate a livello locale.
Ancora con riferimento al Decreto
Legge recentemente approvato, con specifico riferimento all'attuazione dell'art.
29 della CRC, ed in considerazione dell'analisi svolta nel 4° Rapporto, saremo
interessati a sapere se tra "le azioni di sensibilizzazione e di formazione del
personale finalizzate all'acquisizione nel primo e nel secondo ciclo di
istruzione delle conoscenze e delle competenze relative a « Cittadinanza e
Costituzione »", sarà inclusa anche l'educazione ai diritti umani,
compresi i diritti dell'infanzia , così come raccomandato anche dal Comitato
ONU.
In ordine al tema dell' edilizia scolastica , sempre affrontato
nel 4° Rapporto CRC, ci preme sottolineare che la legge di conversione prevede
che al piano straordinario per la messa in sicurezza degli edifici scolastici
previsto dalla legge 289/2002 e successive modifiche, è destinato un importo non
inferiore al 5% delle risorse stanziate per il programma delle infrastrutture
strategiche, in cui il piano stesso è ricompreso, mentre era previsto un importo
non inferiore al 10% . E' stata inoltre eliminata la clausola che tale
finanziamento fosse garantito fino al completo esaurimento del piano
straordinario. L'aver previsto l'immediata messa in sicurezza di almeno cento
edifici scolastici con particolari criticità sotto il profilo della sicurezza
sismica è sicuramente un impegno importante, ma in considerazione del fatto che
in 6 anni solo 1.600 sono stati gli edifici messi insicurezza sui 14.700 situati
in zone sismiche , sarebbe auspicabile il ripristino delle risorse decurtate con
l'articolo 7bis, nonché una previsione di un piano per la messa in sicurezza
pluriennale.
Infine vorremmo portare alla Sua attenzione il diritto alla
partecipazione attiva e responsabile dei minori, e nello specifico di tutti
gli studenti e le studentesse della scuola di ogni ordine e grado, rispetto ad
ogni questione che li riguarda (art. 12 CRC). Ciò significa essere ascoltati,
consultati e coinvolti, in base alle "capacità in evoluzione" di ciascuno, e che
la loro opinione sia tenuta in debita considerazione. In tal senso sottolineiamo
l'importanza di prevedere forme di consultazione con gli studenti nel momento in
cui vengono previsti dei cambiamenti, come quello in corso, in modo da
realizzare processi e percorsi formativi ed educativi che permettano l'effettivo
esercizio dei propri diritti. Auspichiamo l'ascolto dei ragazzi/e anche nel
corso dell'implementazione e nelle successive fasi di valutazione e monitoraggio
della nuova legge.
Confidando in un Suo cortese riscontro in merito, Le porgiamo distinti saluti.
Agedo
AGESCI
Ai.Bi. - Amici dei Bambini
Anffas
Onlus
Arché onlus
Arciragazzi
ASGI
Associazione Bambini
senza sbarre
Associazione Culturale Pediatri
Associazione Saveria
Antiochia Omicron onlus
Associazione Stak - Andrea de Gasperi onlus
Associazione Valeria onlus
Batya, Associazione per l'accoglienza,
l'affidamento e l'adozione
Camera Minorile di Milano
Centro Studi Hansel
e Gretel
CIAI – Centro Italiano Aiuti all'Infanzia
CISMAI
Cittadinanzattiva
Consiglio Nazionale Disabilità
Coordinamento
Genitori Democratici
Coordinamento La Gabbianella
Cooperativa Sociale
Pralipé onlus
Federasma onlus
Ires Cgil
Il Sole onlus
Intervita
onlus
Laboratorio per la Salute Materno Infantile - IRFMN
Legambiente
scuola e formazione
Movimento Difesa del Cittadino MDC Junior
Save the
Children Italia
Unione Italiana Sport Per tutti - UISP
VIS
* Il "Gruppo di Lavoro CRC" , composto da ben 73 associazioni no profit, tra cui da quest'anno anche Anffas , si occupa su base volontaria di monitorare lo stato di implementazione della Convenzione ONU sui diritti dell'infanzia e dell'adolescenza (CRC) redigendo annualmente un rapporto, giunto quest'anno alla VI edizione.
Per approfondire
scarica il testo della lettera