La Fish (Federazione Italiana per il Superamento
dell'Handicap), in rappresentanza delle numerose associazioni ad essa
aderenti, ha espresso in queste ore la propria preoccupazione per le
politiche economiche del Governo che avranno una ricaduta immediata sulle vite
delle persone con disabilità e dei loro familiari.
In aggiunta, infatti, al
taglio del Fondo per le Politiche Sociali, per 300 milioni di euro, le
persone con disabilità e le loro famiglie hanno riscontrato una serie di misure
che, su tre questioni in particolare, producono un allarme sociale
diffuso.
SULLA SCUOLA:
• Perché l'aumento del numero degli alunni
per classe e la riduzione del numero dei docenti - anche di quelli
curricolari - ridurrà certamente la qualità dell'integrazione scolastica.
• Perché nelle nuove proposte di legge non è presente alcuna
disposizione riguardante la formazione obbligatoria, iniziale e in servizio,
per tutti docenti sulle tematiche dell'integrazione scolastica. Questo favorirà
ulteriormente la deriva della delega didattica ai soli insegnanti di
sostegno , con l'effetto di produrre aspettative nelle famiglie di ore
aggiuntive di sostegno, da ottenere anche attraverso la via dei ricorsi al
TAR.
• Perché i principi che animano la mozione della Lega sulle
classi-ponte per gli alunni stranieri, già precedentemente stigmatizzata
dalla FISH, potrebbero aprire la strada al ritorno delle classi
differenziali e speciali per alunni con disabilità, dichiarate illegittime
dalla Corte costituzionale con le Sentenze n. 215/87 e n. 266/01.
SUI PERMESSI LAVORATIVI:
• Perché gli emendamenti più volte
proposti dal Governo introducono nuove e bizzarre clausole alle disposizioni
previste dall'articolo 33 della Legge 104/92.
• Perché tali emendamenti
non produrrebbero effetti reali sugli abusi che la stessa Federazione
contesta, ma solamente ulteriori vessazioni nei confronti di persone con bisogni
assistenziali importanti.
• Perché vi è il marcato rischio di generare
unicamente aggravi per la Pubblica Amministrazione, sia in fase
certificativa che erogativa.
SUI DIRITTI:
• Perché non si hanno notizie circa il Disegno
di Legge di ratifica della Convenzione Onu sui diritti delle persone con
disabilità nonostante le dichiarazioni pubbliche del Governo circa l'urgenza
del provvedimento.
• Perché il Libro Verde presentato dal ministro
Maurizio Sacconi introduce l'ipotesi di un sistema di protezione sociale
differenziato, in base al criterio di suddivisione per censo (cittadini in
grado di affrontare autonomamente la spesa della sanità e delle prestazioni
sociali o meno), con evidenti tentativi di destrutturate il principio
dell'universalità del sistema di welfare.
Il Consiglio Direttivo della FISH ha valutato la
pericolosità di questi provvedimenti e dell'assenza di confronto con le
associazioni delle persone con disabilità e delle loro famiglie.La Federazione è
da tempo convinta che vi sia l'esigenza di un cambio di direzione. A
partire dalla ratifica della Convenzione delle Nazioni Unite sui Diritti
delle Persone con Disabilità, e di conseguenza da una diversa allocazione
delle risorse pubbliche , affinché producano vera inclusione sociale.
«Seppur certi della diretta corrispondenza tra i tagli indiscriminati
alla spesa pubblica e il rischio di una ulteriore esclusione per le
persone con disabilità e di povertà per le loro famiglie - si legge in una nota
ufficiale - la Federazione non ha sinora aderito ad iniziative spontanee e
organizzate di protesta, perché fondate su una tutela delle condizioni
attuali che, nonostante le importanti norme nel nostro Paese, continuano
a produrre violazioni dei diritti fondamentali , discriminazioni e persino
segregazione».
La Fish sostiene infatti sia necessaria un'opera
riformatrice che parta da ben altri presupposti. Infatti, così come più
volte affermato in questa e in precedenti Legislature, indispensabile per la
Federazione è riportare al centro il protagonismo della persona con
disabilità, anziché i servizi e i professionisti ad essi dedicati.
Per questi motivi sono state sollecitate audizioni ai
Ministri competenti e alle Camere affinché:
• sia ratificata al più
presto la Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità
• Il
Parlamento avvii un dibattito anche attraverso interrogazioni parlamentari al
ministro dell'Istruzione per fugare i dubbi sul futuro dell'inclusione
scolastica degli alunni con disabilità
• Il Senato e il Ministro della
Funzione Pubblica tengano conto delle proposte della Federazione sui
permessi lavorativi.
• Il Ministro del Lavoro, della Salute e delle
Politiche Sociali accolga le richieste della Fish per la modifica dei LEA
(Livelli Essenziali di Assistenza), e contestualmente portino ad approvazione il
DPCM nei tempi più rapidi possibili.
Data l'assenza di risposte , nelle ultime ore si assiste
ad una crescente inquietudine all'interno del movimento per i diritti
delle persone con disabilità per questo aumento del numero di provvedimenti
che mettono a rischio l'inclusione sociale delle persone con disabilità.
Non è infatti pervenuta alcuna risposta alle richieste urgenti della
Federazione contenute nel documento Linee d'azione per l'integrazione
scolastica del 7 luglio 2008. Non sono inoltre pervenuti cenni di
dialogo dal ministro della Funzione Pubblica e dalla maggioranza
parlamentare in Commissione Lavoro, riguardo all'articolo 33 della Legge
104/92.
Infine, nonostante gli annunci di emanazione del provvedimento
sui LEA, la Federazione rimane in attesa di un confronto sulle proposte
presentate.
"In questo clima - è il commento della Fish - la
mobilitazione della Federazione è già in atto; ogni mancata risposta alle
nostre richieste produrrà un'iniziativa pubblica di protesta ".
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