Fonte www.superabile.it - In una nuova costruzione, le barriere architettoniche sono una questione a monte dell'idea progettuale, mentre per rendere accessibile un edificio già esistente, come nel caso di strutture di interesse culturale, gli interventi sono più impegnativi. L'accessibilità, intesa nel senso più ampio del termine, deve confrontarsi con la conservazione dei beni culturali, per i quali spesso le barriere architettoniche costituiscono la principale caratteristica artistica.

A titolo esemplificativo l'esempio più semplice è quello edifici quali torri e fortezze, realizzate a scopo difensivo e quindi volte ad impedire accessi esterni, ma anche scalinate di chiese, palazzi, strette viuzze o siti archeologici costituiscono una barriera per le persone con disabilità motorie o di altro tipo. Nel 2008 il Ministero dei Beni e delle attività culturali e del turismo ha emanato le "Linee guida per il superamento delle barriere architettoniche nei luoghi di interesse culturale", rivolto a tutte quelle professionalità: architetti, ingegneri, restauratori, funzionari di pubbliche amministrazioni che a diverso titolo si trovano a dover affrontare il tema dell'accessibilità nell'ambito dei luoghi di interesse culturale.

"Nate con l'obiettivo di trovare le miglior soluzioni per favorire l'accessibilità delle persone con disabilità, le linee guida - spiega Stefano D'amico, Direttore del Servizio II "tutela del Patrimonio architettonico" del Ministero - devono oggi venire intese in senso più ampio. A cinque anni dalla redazione delle linee guida - precisa D'Amico - molti sono stati i progressi nel migliorare l'accessibilità e permettere una maggiore e migliore fruizione dei luoghi di interesse culturale, ma c'è ancora molto da fare perché a torto si pensa che la questione dell'accessibilità riguardi solo una minoranza Gli interventi, per abbattere le diverse barriere architettoniche devono essere il più possibile mirati e compatibili con i luoghi d'interesse ed è necessario trovare di volta in volta gli strumenti più idonei per garantire i migliori livelli di accessibilità a quel determinato sito d'interesse" .

Proprio per fare il punto sul livello di accessibilità e sulle strategie adottate per superare queste barriere architettoniche, si è svolto un seminario che ha coinvolto alcuni degli esperti che hanno contribuito alla redazione delle Linee guida. Secondo Fabrizio Vescovo, Direttore del Corso di formazione post - lauream "Progettare per tutti senza barriere", dell'Università la Sapienza di Roma, "per quanto concerne i siti di interesse culturale, è fondamentale trovare una sintesi tra accessibilità e valorizzazione di questi ultimi, perché un intervento di un certo tipo può danneggiare un' opera e allo stesso tempo non garantire una piena fruibilità della stessa.

In pratica - spiega - non ha senso mettere un ascensore nella cupola di San Pietro o nella torre di Pisa, quando si possono utilizzare strumenti diversi, quali ad esempio guide interattive, che permettono accessibilità e non intaccano la struttura. Bisogna andare oltre - sottolinea - alla semplicistica riduzione dell'intervento inteso soltanto come il mettere un ascensore, gli interventi vanno differenziati e articolati, perché nell'intervenire non possiamo dimenticare le specificità del bene".

E' solo a partire dalla fine degli anni 80 che la disciplina del restauro ha iniziato a confrontarsi con il tema dell'accessibilità, in seguito alle legge 13/89 e del suo regolamento di attuazione (D.M. 236/89) , nonostante già dal 1971 in Italia erano presenti disposizioni normative a riguardo. I due provvedimenti del 1989, rivolti agli edifici privati, si estendevano infatti esplicitamente all'adeguamento di fabbriche esistenti se sottoposte a ristrutturazione. Ma bisognerà arrivare agli anni 90 con con la legge 104 del 1992 e il D:P:R.503 del 96 per porre una seria riflessione tra accessibilità e restauro.

"Oggi - sottolinea Stefano D'Amico - alcuni principi, che vedono collocarsi il tema dell'accessibilità a pieno diritto all'interno di un progetto di restauro sono acquisiti, tutto sta nel cercare soluzioni innovative per migliorare l'accessibilità delle persone con disabilità, e in generale di tutti noi".

13 dicembre 2013