Fonte www.west.info.eu - La rivoluzione digitale è un'arma a doppio taglio per le pubbliche amministrazioni europee. Oltre ad innovare esclude le categorie sociali più vulnerabili: persone con disabilità ed anziane.

Caso lampante quello danese. Dove già dal prossimo autunno alcuni servizi pubblici diventeranno disponibili esclusivamente online. Missione tanto lodevole quanto rischiosa. Visto che attualmente più di un terzo dei siti web pubblici sono risultati insufficienti in termini di accessibilità. A suonare il campanello d'allarme l'Istituto nazionale per i diritti umani, Institut for Menneskerettigheder. Che esprime grande perplessità sulla fruibilità di molte prestazioni telematiche da parte di persone anziane, persone con disabilità e, più in generale, chiunque abbia un accesso limitato ad un computer.

Rischiano di fare un buco nell'acqua, dunque, in termini di parità d'accesso, gli immani sforzi dell'agenzia governativa incaricata di digitalizzare l'intero settore pubblico (Digitaliseringsst yrelsen) per convincere i cittadini a pensare in digitale per necessità quali un posto all'asilo nido, una borsa di studio, un alloggio popolare. Al fine di trasferire su internet entro il 2015 l'80 % delle comunicazioni ufficiali con individui ed aziende.

25 giugno 2013