Fonte www.west-info.eu - Rivoluzionare il sistema di raccolta delle statistiche sulla popolazione per favorire una reale inclusione sociale delle fasce più vulnerabili.

La mancanza di un sistema efficiente di monitoraggio riguardo le condizioni di vita di persone anziane e persone con disabilità determina, infatti, la loro marginalità nei modelli di welfare nazionali.

E' la tesi dell' ODI - Overseas Development Institute, che abbraccia la posizione resa pubblica dalle Nazioni Unite non più di una settimana fa, pubblicando una ricerca nella quale viene chiarito che mettere mano alle tradizionali modalità di rilevamento demoscopico è un passo fondamentale per soddisfare le esigenze di questa speciale fetta della popolazione.

Una vera e propria "data revolution", così la chiamano gli esperti, basata su cinque pilastri:

1) tenere conto nei sondaggi anche dei cittadini che vivono al di fuori dei nuclei familiari tradizionali (ad esempio in case di cura ed orfanotrofi);

2) includere tutti i nuclei familiari, indipendentemente dalla composizione per età dei loro membri. Visto che attualmente le ricerche internazionali coinvolgono solo quelle con donne in età riproduttiva;

3) intervistare tutti i componenti, non solo il capo famiglia;

4) interrogare i gruppi emarginati sui problemi che possono riguardarli più da vicino, come la violenza domestica nel caso di persone anziane;

5) elaborare questionari ad hoc per rilevare eventuali forme di disabilità.

14 giugno 2013