italia_a_pezziComunicato stampa Anffas Onlus Sicilia

Il susseguirsi di manovre finanziare, di patti di stabilità, di spending review, di tagli lineari ha gettato nel caos il sistema di welfare regionale, aggiungiamoci anche la crisi politica del nostro governo regionale ed il risultato è la paralisi totale del sistema di protezione sociale dei cittadini. Le istituzioni restano inerti aspettando tempi migliori mentre i cittadini si disperano perchè non trovano risposte ai loro bisogni.

L'Anffas Onlus Sicilia, associazione di famiglie di persone con disabilità intellettiva e/o relazionale, si è sempre impegnata per la piena inclusione sociale delle persone con disabilità e per la tutela dei loro diritti ricevendo spesso lodi altre volte critiche. In un recente convegno da noi organizzato presso l'hotel Garden ad Enna dal titolo"Quali risorse per il futuro del welfare regionale? Il welfare integrato: percorsi per cittadini, associazioni ed istituzioni" si è proceduto, con il contributo di un autorevole funzionario dell'Assessorato alla famiglia della Regione Sicilia, con l'esperienza dell'assistente sociale del Comune di Ragusa e con gli esempi del direttore del Distretto socio-sanitario della Provincia di Ragusa, all'esamina dei possibili modi di arginare il reale calo dei finanziamenti del sistema socio-sanitario in Sicilia.

Dal confronto è emerso che il solo modo di rendere sostenibile il sistema di finanziamento del welfare in Sicilia è la capacità di sviluppo di strategie di pianificazione e programmazione dei servizi chiamati a soddisfare il fabbisogno dei cittadini, al fine di allocare con efficienza le risorse umane e finanziare. L'Anffas Sicilia, convinta che i progetti individualizzati per le persone con disabilità redatti ai sensi dell' ex art.14 legge 328/00 siano tra gli strumenti più idonei a disposizione delle amministrazioni per rilevare il fabbisogno dei cittadini con disabilità, oggi è impegnata affinché questo strumento diventi la porta di accesso al sistema dei servizi socio-sanitari sulla base della valutazione multidimensionale del bisogno. Invece spesso, e più volte, è stato rimproverato che la richiesta da parte degli interessati della stesura dei progetti individualizzati, purtroppo avanzata anche attraverso l'audizione del Tribunale Amministrativo Regionale a causa dell'inerzia delle amministrazioni, ha portato ad un aggravio di oneri per le amministrazioni ed ha contribuito a bloccare la rimodulazione delle economie dei Piani di Zona e la stesura delle relative linee guida da parte dell' assessorato alla famiglia regionale.

Ribadiamo, a scanso di equivoci, che è un sacro santo diritto degli interessati richiedere la stesura dei progetti individualizzati, e le criticità non derivano dalla richiesta dei progetti individualizzati, quanto invece da una cattiva programmazione dei servizi al l'interno dei piani di zona, fatta senza tenere debitamente in conto del fabbisogno reale dei cittadini su base della valutazione multidimensionale del bisogno anche individuale, valutazione che invece sarebbe necessaria ai fini della stesura dei progetti individualizzati che quindi andrebbero a concorre alla stima dei bisogni in un territorio e conseguentemente ne farebbe scaturire una più efficiente allocazione delle risorse.

La definizione dei progetti individuali richiede un approccio globale ed unitario al fabbisogno della persona con l'avvio di percorsi operativi che garantiscano la piena integrazione socio-sanitaria tante volte richiamata in note, circolari e disposizioni di legge.

A tale proposito, invitiamo ad una attenta lettura della circolare n.8 del 28/05/2012 prot. n. 24770 dell'Assessorato alla famiglia regionale, la quale, pur non contenendo specifiche linee guida, traccia i contorni da seguire affinché i distretti socio sanitari non si trovino impreparati in vista della nuova programmazione 2013-2015.

29 ottobre 2012