Riportiamo dal sito www.personecondisabilita.it il commento di Franco Bomprezzi sulla recente trasmissione RAI (l'Arena) in cui si è affrontato il tema dei 'falsi invalidi'..

"Ci mancava anche "Domenica In - L'Arena", programma da quattro milioni di telespettatori, stando all'Auditel. Anche se mi domando chi, di questi tempi, si metta in casa a guardare la tivù e i contenitori della domenica, ma questo è un altro problema. Il tema delicato, controverso, scivoloso, perfino ormai in larga misura superato, dei "falsi invalidi" è stato affidato alla sagace e competente conduzione di Massimo Giletti. Che ha fatto la scoperta del secolo. Una persona con retinite pigmentosa non è un cieco totale. Anzi, fa cose inaudite, quasi normali. Dunque è sicuramente un "falso invalido", protetto perfino da una legge fatta apposta per truffare lo Stato e dare una succulenta pensione di invalidità a persone che non ne hanno alcun diritto. Insomma, un tema sul quale sono state spese ore e ore di parole a vuoto, fino a costringere perfino l'Inps a ridimensionare il fenomeno, a circoscriverlo a una percentuale fisiologica di irregolarità antiche, magari accentuata in alcune zone del Paese, ma sicuramente sotto controllo, si è trasformato, di domenica pomeriggio, in una caccia allo scoop sensazionale, utilizzando il peggio della televisione, compreso il tentativo di non far parlare in modo chiaro gli esperti chiamati in studio.

Se ne è accorta l'associazione che tutela in Italia le persone colpite da retinite pigmentosa: "E' a nostro avviso un fatto gravissimo l'accanimento con cui si è discusso questo caso - ha scritto alla Rai Assia Andrao, la presidente - evidenziando, nonostante quanto detto dal conduttore, la totale assenza di conoscenza della patologia, e della normativa esistente, discussione che ha avuto il solo risultato di screditare persone con certificata disabilità visiva, e non di denuncia di veri falsi invalidi".

Mi verrebbe da dire: provate voi a vivere con un progressivo restringimento del campo visivo, fino a perdere la vista. Ma cerco di essere razionale, e mi limito a chiedere alla Rai di smetterla, e di ricordarsi di essere un "servizio pubblico", all'interno del quale, fortunatamente, lavorano anche bravi giornalisti. Fateli lavorare, e affidate a loro i temi dei quali non sapete nulla. Che vergogna."

Articolo già pubblicato sul magazine "Vita" (rubrica FrancaMente).

10 aprile 2012