Fonte www.edf-feph.org - Il 16 giugno il Consiglio dell'Unione europea ha tenuto una riunione della sua configurazione dei Ministri dell'Occupazione, della politica sociale, della salute e dei consumatori (EPSCO) a Lussemburgo. La Presidenza francese ha incluso un dibattito sull'occupazione per le persone con disabilità, in particolare sul prossimo pacchetto per l'occupazione, e ha invitato EDF a pronunciare le osservazioni introduttive della discussione.

Non è comune che le organizzazioni della società civile siano invitate a rivolgersi direttamente ai Ministri, un ottimo progresso che dimostra come gli Stati membri stiano valutando sempre più l'importanza di tenere conto della voce delle persone con disabilità. Questo valore è stato anche evidenziato dalla partecipazione di Helena Dalli, Commissario per l'uguaglianza, e dal riscontro che ogni Stato membro ha fornito alla discussione: è stato il punto all'ordine del giorno più commentato in questa riunione.

I ministri hanno discusso su come aumentare il tasso di occupazione delle persone con disabilità, rimuovendo gli ostacoli all'assunzione delle persone con disabilità e come agire attraverso misure efficaci per promuovere la loro inclusione professionale. Questo dibattito sostiene le misure future che la Commissione proporrà a settembre nell'ambito del pacchetto sull'occupazione.

Albert Prevos, membro del Comitato Esecutivo del FES, ha presentato il contesto generale dell'occupazione per le persone con disabilità nell'Ue, evidenziando i bisogni ei problemi più urgenti riscontrati sia a livello degli Stati membri che dell'Unione Europea stessa.

Dopo aver spiegato in dettaglio come le misure esistenti e future sosterranno il processo di inclusione, ha spiegato che è della massima importanza che gli Stati membri “sostengano l'attuazione delle misure esistenti e colmino le lacune del pacchetto per l'occupazione.” Queste misure non daranno risultati a meno che gli Stati membri non adottino misure adeguate per risolvere gli attuali ostacoli e, oltre a questi, molti ostacoli dovranno essere ulteriormente affrontati, poiché non rientrano nei campi coperti dalle attuali misure. Per questo, ha spiegato che “dobbiamo affrontare le numerose altre inefficienze strutturali che ancora ostacolano lo sviluppo di un mercato del lavoro europeo veramente inclusivo”, quali:

  • istituire il riconoscimento reciproco dello status di persone con disabilità tra gli Stati membri, con garanzia di copertura dei costi relativi alla disabilità, per consentire la libera circolazione dei lavoratori con disabilità nell'Ue;
  • puntare sulla qualità dei posti di lavoro creati, e non esclusivamente sui tassi di occupazione, sull'aspetto quantitativo;
  • garantire un salario minimo e pari diritti ai lavoratori in ambienti protetti;
  • avviare programmi per favorire l'attività delle persone con disabilità attualmente considerate inattive, ma che potrebbero beneficiare dell'accesso al mercato del lavoro ordinario;
  • sensibilizzare i datori di lavoro sulle regole di assunzione e sulle potenzialità dei lavoratori con disabilità, eliminando le stigmatizzazioni infondate che ancora devono affrontare in termini di capacità e presenze.

Per maggiori informazioni, è possibile guardare il video dell'incontro e dell'intervento del membro del Board, Albert Prevos.