Fonte www.affaritaliani.libero.it - Le famiglie italiane sono preoccupate per il futuro dei figli, tengono meticolosamente i conti di tutte le spese e ritengono che nel Belpaese si viva peggio che nel resto d'Europa.

È il quadro poco incoraggiante che emerge dalla ricerca condotta da Gfk Eurisko per il settimanale dei paolini Famiglia Cristiana e Centromarca. "Non si osa più fare progetti per il domani", afferma Paolo Salafia di Eurisko. Il 63% delle famiglie intervistate afferma di essere preoccupata per il futuro, ma la percentuale sale in quelle che hanno figli piccoli (65%) o grandi (67%). Non solo. L'81% concorda su questa frase sottopostagli dagli intervistatori: "In Italia non si stanno mettendo le basi per il futuro". E il 52% pensa che nel nostro Paese si viva peggio che nelle altre nazioni europee.

Le famiglie italiane si sentono sempre più colpite dalla crisi economica. Nel settembre 2010 il 52% affermava di esserne rimasta coinvolta, ma col passare del tempo la percentuale è salita: a marzo 2011 era il 58% e a giugno il 62%. Quando si uscirà dalla crisi? Per il 19% l'anno prossimo, per il 24% nel 2013-2014 e per il 39% dopo il 2015. Le strategie per sopravvivere sono molte.

Le famiglie italiane hanno innanzitutto ridotto i consumi: nel 2008 dell'0,8%, nel 2009 dell'1,7%, mentre nel 2010 c'è stata una piccola ripresa con un più 0,4%. Inoltre tengono i conti di tutte le spese (73%), il 41% ricorre alle promozioni quando fa la spesa, 23% guarda solo al prezzo e il 55% prende le marche migliori solo se in promozione.

Rimangono comunque fortemente indebitate: 860 miliardi di euro tra mutui, crediti al consumo e prestiti. Nel 2000 il debito complessivo era di 520 miliardi di euro.

07 ottobre 2011