Fonte www.abilitychannel.tv - In linea generale, sono diversi i dati che emergono dalla ricerca dell’Istat, che ha preso in esame l’anno scolastico 2019-2020, colpito fortemente dalla pandemia. Una delle statistiche importante (già segnalata qualche tempo fa dal MIUR) è l’aumento degli alunni con disabilità nelle scuole italiane: +13 mila, il 3,5% degli iscritti.

Parallelamente crescono anche il numero degli insegnanti per il sostegno, anche se il 37% non ha una formazione specifica e, al momento, i candidati sono ancora troppo pochi rispetto ai posti disponibili: ad esempio, nel Mezzogiorno il rapporto alunno/assistente è di 5,5, oltre 13 in Campania e in Molise.

In questo contesto si aggiunge anche una statistica preoccupante riguardo la Dad: a causa della didattica a distanza, infatti, oltre il 23% degli alunni disabili non ha potuto prendere parte alle lezioni online tra aprile e giugno 2020.

L’accessibilità resta ancora un punto nevralgico da risolvere: per gli alunni con disabilità motoria, vi sono solo il 32% delle scuole accessibili, mentre si attesta al 2% le possibilità di usufruire di ausili da parte di alunni con disabilità sensoriale. In aggiunta, un istituto su 4 resta carente di postazioni informatiche per gli alunni con particolari esigenze.

In base ai dati raccolti, l’Istat ammette che la Dad “ha rappresentato un ostacolo al proseguimento dei percorsi di inclusione intrapresi dai docenti, riducendo sensibilmente la partecipazione degli alunni con disabilità”.

Ma quali sono i motivi che hanno reso difficile la partecipazione dei disabili a scuola? Di seguito, l’elenco:

  • gravità della patologia (27%);
  • mancanza di collaborazione dei familiari (20%);
  • disagio socio-economico (17%);
  • difficoltà di adattare il Piano educativo per l’inclusione (PEI) alla Dad (6%);
  • mancanza di strumenti tecnologici (6%);
  • mancanza di ausili didattici specifici (3%).