Fonte www.personecondisabilita.it - Si è svolta ieri mattina la presentazione del Progetto di legge regionale “Politiche di welfare sociale regionale per il riconoscimento del diritto alla vita indipendente e all’inclusione sociale di tutte le persone con disabilità” elaborata da LEDHA-Lega per i diritti delle persone con disabilità. L'incontro si è svolto in streaming e durante la mattinata il presidente di LEDHA, Alessandro Manfredi, e il direttore, Giovanni Merlo, hanno illustrato la il progetto di legge all'assessore alle Politiche sociali, abitative e disabilità Stefano Bolognini, al presidente del Consiglio regionale, Alessandro Fermi, al presidente della Terza Commissione del Consiglio Regionale, Emanuele Monti e ai Consiglieri regionali. All'incontro hanno partecipato anche Vincenzo Falabella, presidente FISH-Federazione italiana superamento handicap, e Giampiero Griffo, dell'Osservatorio Nazionale sulla condizione delle persone con disabilità.

"Tutti i consiglieri regionali intervenuti hanno partecipato con molto interesse e hanno accolto in maniera estremamente positiva la nostra proposta di legge -commenta il presidente di LEDHA, Alessandro Manfredi-. Siamo fiduciosi che la proposta di legge possa essere discussa in Consiglio Regionale nel più breve tempo possibile".

Il progetto di legge di LEDHA ha come obiettivo mettere al centro dell’azione di Regione Lombardia il diritto fondamentale alla vita indipendente per le persone con disabilità, come sancito dall’articolo 19 della Convenzione Onu. “Non esistono persone la cui condizione di disabilità sia ‘troppo grave’ da essere escluse dal diritto di vivere una vita indipendente -sottolinea Alessandro Manfredi-. A tutte le persone con disabilità, anche a quelle che vengono definite ‘gravi’ o ‘gravissime’, deve essere riconosciuto il diritto di scegliere dove vivere, con chi vivere e a partecipare alla vita sociale delle nostre comunità con la stessa libertà di scelta di tutti i cittadini”. Un progetto che si può riassumere in tre parole. "Oggi, in Lombardia, la vita di molte persone adulte con disabilità si può riassumere con assistenza, protezione e custodia. LEDHA-Lega per i diritti delle persone con disabilità vuole che in un prossimo futuro queste tre parole siano: casa, lavoro e vita sociale”, spiega Alessandro Manfredi.

Cardine della proposta di legge è il Progetto individuale di vita indipendente, che viene redatto “sulla base delle preferenze e degli obiettivi della persona con disabilità, delle sue condizioni di vita e dei suoi bisogni”. La proposta di legge sottolinea come “eventuali limitazioni nella possibilità di autodeterminazione non possono giustificare interventi di sostituzione delle decisioni della persona con disabilità”. Il Progetto individuale assicura il diritto della persona ad abitare, lavorare, coltivare i propri interessi e vivere le relazioni sociali senza limitazioni.

Il Progetto individuale di vita indipendente deve essere integrato dal Budget di progetto, che definisce “le risorse economiche, professionali e umane necessarie per garantire quanto previsto dal Progetto individuale di vita indipendente (…). Alla sua formazione concorrono tutte le risorse disponibili di carattere pubblico, privato e istituzionale”. Inoltre, il progetto di legge prevede che nei casi in cui il Progetto di vita indipendente prevede l’uscita della persona con disabilità da servizi residenziali “le risorse già impegnate dalla Regione e dagli Enti locali a sostegno della retta per le prestazioni di residenza socio-sanitaria o socio-assistenziale rientrano a pieno titolo tra le risorse da destinare alla realizzazione del Progetto stesso”.

Ultimo tassello del progetto di legge è l’istituzione delle Agenzie per la vita indipendente, il cui compito  quello di assistere “le persone con disabilità nella definizione del Progetto individuale di vita indipendente” e del relativo Budget di salute. Le Agenzie inoltre si occupano di fornire sostegno all’espressione dei desideri, delle preferenze e degli obiettivi della persona con disabilità. Per questo motivo, tutti gli operatori e i professionisti coinvolti (assistenti sociali, consulenti alla pari, educatori professionali) “devono acquisire specifiche competenze per sostenere la libera espressione della volontà delle persone con disabilità anche in presenza di forte necessità di sostegno”.

Il testo completo della proposta di legge regionale è consultabile sul sito di LEDHA