Fonte www.alanews.it - "Oggi con tutte le risorse pre-Covid disponibili i ragazzi che frequentano i nostri centri lo fanno solo per il 50% del tempo che sarebbe loro dovuto. I costi e i tempi di non frequenza si ripercuotono sulle famiglie, e con la ripresa delle scuole e del lavoro di settembre il problema si complica". Così Giancarlo D'Errico, presidente di Anffas Torino, inquadra le difficoltà dei centri diurni e residenziali per persone con disabilità intellettiva.

Risorse, spazi e norme sugli spostamenti degli assistiti dalla sua associazione sono le preoccupazioni maggiori e il motivo per cui è stato chiesto un incontro alla Regione Piemonte: "Ci siamo sentiti considerati in maniera non corretta, molte norme sono state scritte senza tenere conto delle realtà che sono i centri diurni. Dalle istituzioni pretendiamo un supporto che garantisca un minimo la qualità della vita dei nostri ragazzi" conclude D'Errico.