Mercoledì 8 luglio è stata approvata dal Parlamento Europeo una risoluzione sui diritti delle persone con disabilità intellettive durante la pandemia di Covid-19, risoluzione che ha ricevuto un enorme sostegno con 682 voti a favore, 3 contrari e 10 astensioni, e che anche Anffas ha sostenuto.

È un risultato importante per tutto il movimento delle persone con disabilità. In relazione a questa risoluzione, il Parlamento europeo ricorda che:

- gli Stati parti della Convenzione devono adottare tutte le misure necessarie per garantire la protezione e la sicurezza delle persone con disabilità in situazioni di rischio ed emergenze umanitarie (art.11 UNCRPD)

- le persone con disabilità intellettive hanno maggiori probabilità di soffrire di COVID-19 a causa degli ostacoli all'informazione e all'igiene preventiva, alla dipendenza dal contatto fisico con le persone di supporto

- le persone con disabilità intellettive sono particolarmente colpite da severe misure di confinamento

- la crisi COVID-19 e le misure di blocco rivelano la persistente e in atto segregazione sociale e la discriminazione nei confronti delle persone con disabilità intellettive

- alle persone con disabilità intellettive è stato negato il trattamento medico, sono state recluse in residenze istituzionalizzanti e hanno  affrontato l'isolamento sociale senza possibilità di ricevere visite da parte di familiari o di tornare dai loro parenti. Sono inoltre state introdotte linee guida discriminatorie sul triage ospedaliero

A tal riguardo, il Parlamento chiede:

- che in ciascuno Stato membro vengano raccolti dati relativi al trattamento delle persone con disabilità intellettive negli ospedali, nelle istituzioni e nei servizi di comunità e sui tassi di mortalità delle persone con disabilità

- chiede che tutte le comunicazioni sulla salute pubblica siano accessibili alle persone con disabilità e siano fornite in un linguaggio semplice, in una varietà di formati tradizionali e digitali e nelle loro lingue dei segni nazionali

Il Parlamento inoltre:

- sottolinea che dovrebbe essere una priorità investire nella graduale transizione dalle cure istituzionali ai servizi basati sulla comunità per le persone con disabilità intellettive e i fondi di investimento dovrebbero sostenere la fornitura di servizi di sostegno personalizzati

- invita la Commissione Europea ad adottare ulteriori misure per mobilitare investimenti e risorse essenziali al fine di garantire la continuità dell'assistenza e dei servizi di supporto, conformemente ai principi della CRPD e al Pilastro Europeo dei Diritti Sociali

- esorta la Commissione e gli Stati membri a consultare e coinvolgere sin dall'inizio le persone con disabilità e le loro organizzazioni rappresentative quando adottano misure per far fronte a una crisi futura

- invita gli Stati Membri a garantire il ricorso legale alle persone con disabilità intellettive identificando i casi in cui le persone con disabilità intellettive che non dispongono di capacità giuridica e non hanno accesso o hanno un accesso insufficiente al loro tutore legale per avere garanzia dei loro diritti

Ricordiamo che nelle settimane passate Inclusion Europe, cui Anffas aderisce, aveva  presentato una petizione  alla commissione PETI del Parlamento Europeo per richiamare l'attenzione sulla situazione delle persone con disabilità intellettive e delle loro famiglie in tutta l'Unione Europea in questo momento di emergenza COVID-19, portando all'attenzione della Commissione le numerose segnalazioni dei suoi membri di casi di discriminazione e violazione dei diritti delle persone con disabilità intellettive e delle loro famiglie durante la pandemia. 

La risoluzione in lingua italiana è disponibile cliccando qui