Riportiamo l'appello del Presidente nazionale Anffas, Roberto Speziale, rivolto a tutte le strutture di rimanere in contatto e non lasciare sole le persone con disabilità e le loro famiglie in questo drammatico contesto.

"Carissimi/e,

i giorni che stiamo vivendo sono giorni di grande incertezza e di enormi disagi, ma anche di solitudine e questo sia per le persone con disabilità che i loro familiari ed è per questo importante sapere che la nostra Grande Famiglia Anffas ci è accanto, Anffas a partire dal lontano 1958, infatti, si è sempre presa cura e carico, delle persone con disabilità e dei loro familiari, senza mai venire meno ai valori, ai principi ed agli insegnamenti dei nostri fondatori.

Oggi, per la prima volta nella nostra lunga e gloriosa storia, abbiamo dovuto chiudere, nostro malgrado, i nostri centri diurni e le nostre attività abilitative/riabilitative.

Lo abbiamo dovuto fare a causa dell’epidemia di “Coronavirus” e per proteggere la salute e la stessa vita delle nostre persone, delle nostre famiglie e dei nostri preziosi operatori

Grande apprensione abbiamo anche per i centri residenziali che devono necessariamente continuare ad operare. 

Esorto chi di Voi gestisce tali centri a non lasciare nulla di intentato per sostenere ed aiutare, in tutti i modi, il personale. Infatti solo se tuteliamo la loro salute potremo sperare che le nostre persone con disabilità, che vivono nelle residenze, potranno continuare ad avere al loro fianco qualcuno che se ne prende cura anche se si dovessero contagiare ed ammalare. 

Non oso neppure immaginare cosa possa accadere in caso contrario. 

Purtroppo la carenza di materiale e dispositivi di protezione non ci aiutano in questo ingrato compito e spero che lo “Stato” riesca, in tempo, a risolvere anche questa criticità.

In tale drammatico contesto molte persone sono e saranno a casa, fuori dai servizi che frequentano e nessuno di noi sa, al momento, per quanto tempo ancora.

Sappiamo che questo è un sacrificio necessario per contenere la diffusione del virus ed al tempo stesso siamo consapevoli delle conseguenze che tutto questo può e potrà avere sulle nostre persone e sulle nostre famiglie. 

Abbiamo chiesto ed ottenuto che nei provvedimenti del Governo fosse espressamente garantito il rafforzamento dei supporti domiciliari, ma sappiamo pure che questi interventi, demandati alle Regioni ed ai Comuni, rischiano di restare, in molti casi, solo sulla carta. 

Questa è un’emergenza dura per tutti, ma temo che per tutti noi familiari e persone con disabilità sarà ancora più dura.

Proprio per questo Anffas deve fare fronte comune e mettere in campo tutte le risorse di cui dispone, a tutti i livelli

Nessuna delle nostre persone e nessuna delle nostre famiglie deve essere lasciata sola e nessuno deve essere lasciato indietro!!

I nostri operatori devono avere concreta prova che teniamo a loro ed alla loro salute e che ne comprendiamo le inevitabili preoccupazioni che, a loro volta, hanno per se stessi e per i loro familiari!! In nessun modo deve venire meno quell’imprescindibile alleanza che dobbiamo mantenere o costruire con i nostri collaboratori nell’esclusivo ed unico comune fine, che è quello di porre al centro di tutto le persone di cui, insieme, ci prendiamo cura e carico!!

Per meglio poterVi supportare in questo immane compito, come già sapete, abbiamo attivato, a livello nazionale, una ”Unità di crisi”, chiamando a raccolta le migliori energie e professionalità di cui Anffas dispone, nella sua intera rete. Ciò al fine di sostenere sia tutti Voi che le nostre persone e famiglie

C’è una chat attiva attraverso la quale stiamo tutti in contatto, in tempo reale. C’è una mail ed un numero di telefono a disposizione di chi avesse necessità di informazioni, di ascolto, di conforto. Stiamo lavorando tutti alacremente per supportare anche gli enti gestori, alle prese con grosse difficoltà, siamo costantemente impegnati a fare arrivare la nostra voce agli interlocutori istituzionali.

So che anche tutti Voi state facendo ogni possibile sforzo per gestire al meglio questa emergenza e di questo Vi ringrazio di vero cuore, ma tutto questo non basta e dobbiamo, tutti insieme, realizzare ogni ulteriore possibile sforzo per non lasciare sole le nostre persone e le nostre famiglie

Per questo voglio raccomandare a tutte le Associazioni, ed in particolare ai gestori di servizi, che hanno sospeso le attività di garantire, per quanto possibile, di approntare dei servizi e supporti alternativi almeno a distanza. 

Molti di Voi lo stanno già facendo, ma è importante che sia l’intera Anffas a farlo e non solo per le nostre famiglie associate.

Quello che saremo capaci o non saremo capaci di fare, in questa occasione, segnerà in positivo o in negativo il nostro essere una Grande Famiglia di famiglie di persone con disabilità. 

Le modalità possono essere le più disparate:

  • inviare delle comunicazioni, 
  • contattare telefonicamente le persone con disabilità ed i loro familiari per sapere come stanno e come stanno affrontando la situazione,
  • fornire supporto ed informazioni anche a distanza su come muoversi e su quali misure adottare,
  • fornire informazioni, supporti ed indicazioni su come aiutare le persone a vivere nel miglior modo possibile l’emergenza, 
  • assicurare, in caso di richiesta, supporti e contatti da parte del vostro personale medico, psicologico ed educativo, 
  • attivare dei numeri o delle mail da contattare in caso di bisogno o emergenza,
  • attivare qualunque altra iniziativa possiate mettere in campo in tale direzione. 

Tutto ciò aiuterà sicuramente le nostre famiglie a non essere escluse e a non sentirsi abbandonate e sole, e farà sentire loro soprattutto il calore umano che, per chi appartiene ad Anffas non deve mai venire meno.

Segnalateci le iniziative che metterete in campo, affinché divengano buone prassi e fonte di stimolo per tutti noi.*

Noi ce la faremo! Più forti ed uniti di prima! Noi siamo Anffas!! 

Un caro ed affettuoso abbraccio e buona vita a tutti ed a tutte Voi.

Roberto Speziale
Presidente Nazionale Anffas

17 marzo 2020

 

*Per approdondire buone prassi: 
- Fondazione IREA: dalla scorsa settimana è in contatto con tutte le persone con disabilità che seguono e con le loro famiglie, telefonicamente, raccogliendo eventuali situazioni di criticità e chiedendo come poter dialogare con le persone con disabilità anche attraverso Whatsapp, videochiamata e telefonate, molto gradite. Stanno fornendo informazioni su come proteggersi e come svolgere attività quotidiane come ad esempio uscire uno alla volta a fare la spesa, ecc.