Fonte www.personecondisabilita.it - Lo scorso 30 gennaio, in occasione della riunione del Consiglio direttivo di LEDHA-Lega per i diritti delle persone con disabilità è stato presentato il report di attività per l'anno 2019 del "Centro Antidiscriminazione Franco Bomprezzi".

Tra il 1° gennaio e il 31 dicembre 2019 al Centro sono prevenute complessivamente 1.059 richieste, un numero sostanzialmente in linea con quello del 2018, quando le richieste furono 1.015. Poco più della metà dei casi (il 57% del totale, pari a 614 casi) sono state gestite direttamente dall'operatore che offre una prima risposta di carattere informativo a tutti i quesiti che vengono inviati al centro via mail o telefono. Anno dopo anno i quesiti sottoposti al Centro sono diventati sempre più specifico e di tipo legale, per questo motivo è stata presa la decisione di dedicare all'attività di filtro un operatore legale. "Di fatto oggi il Centro già dal primo contatto offre una consulenza approfondita e specializzata, per rendere la persona consapevole dei suoi diritti e fornirle gli strumenti più opportuni per tutelarli", spiega l'avvocato Laura Abet, responsabile del Centro Antidiscriminazione Franco Bomprezzi.

I restanti 445 casi sono stati gestiti direttamente dai legali del Centro. Nel corso del 2019 sono state trattate 199 pratiche (pari al 45% del totale) relativi a casi di discriminazione: si tratta di situazioni nelle quali i legali hanno ravvisato tutti gli elementi previsti dalla legge 67/2006, la normativa italiana specifica che ha introdotto un generale divieto di discriminazione e una particolare tutela antidiscriminatoria a difesa delle persone con disabilità. Altre 168 pratiche (il 38% del totale) sono relativi a casi di dubbia discriminazione, ovvero tutti quei casi nei quali è stato difficile definire a priori se si trattasse di vere e proprie situazioni di discriminazione vietate dalla legge 67/2006 oppure di situazioni di altro tipo.

Le principali tematiche affrontate dai legali del Centro antidiscriminazione Franco Bomprezzi sono la scuola, l'accesso alle prestazioni sociali e sociosanitarie, la compartecipazione al costo dei servizi socio-sanitari, il lavoro, la tutela giuridica, le barriere architettoniche, la mobilità, l'accertamento dell'invalidità, il tempo libero, la formazione professionale, le agevolazioni fiscali, le provvidenze economiche.

"Nel giugno 2015, quando è iniziata l'attività del Centro antidiscriminazione, avevamo ipotizzato di ricevere un migliaio di richieste all’anno. I dati raccolti nel corso del 2019 mostrano ancora una volta come il flusso di richieste ipotizzato sia sempre confermato -commenta l'avvocato Laura Abet - Un numero ancora così elevato di richieste dimostra, da un lato, che le persone con disabilità e i loro familiari hanno un grande bisogno di informazioni e sostegno per vedere tutelati i propri diritti. Dall'altro, che LEDHA si conferma un importante punto di riferimento".

Fin dall'inizio della sua attività (nel luglio 2015) il Centro si è posto due principali obiettivi operativi: far crescere la consapevolezza delle persone con disabilità nel riconoscere ed individuare le situazioni di discriminazione vietate dalla legge e contrastare concretamente le situazioni di discriminazione diffuse nella nostra società. Per questi motivi i legali del Centro sono impegnati nell'attività di promozione e comunicazione su temi di interesse generale attraverso la pubblicazione di schede legali dedicate a temi specifici e attività di docenza su temi legati alla tutela legale delle persone con disabilità.