convenzione onuDopo la firma del Belize, arriva la ratifica della Colombia

Tratto da www.superabile.it - La Convenzione Onu sui diritti delle persone con disabilità ha fatto cento. Lo scorso 10 maggio, con la ratifica della Colombia, sono diventate infatti proprio cento le nazioni che hanno firmato e ratificato il primo trattato sui diritti umani del nuovo millennio: in cento Stati del mondo, dunque, la Convenzione è effettivamente entrata in vigore.

I dati aggiornati riguardanti la Convenzione parlano dunque di 148 stati che hanno firmato il testo della Convenzione (100 dei quali, appunto, hanno proceduto con la ratifica) e di 90 nazioni che hanno firmato il Protocollo opzionale (ratificato da 61 di queste).

"Si tratta - ha immediatamente commentato il segretario generale delle Nazioni Unite Ban Ki-moon - di un'importante pietra miliare per la Colombia e per l'intera comunità mondiale: la Convenzione sui diritti delle persone con disabilità è un potente strumento per l'inclusione e lo sviluppo, va utilizzato per produrre effettivi miglioramenti nella vita delle persone con disabilità".

"Siamo fortemente incoraggiati - gli ha fatto eco Sha Zukang, sottosegretario generale del Dipartimento degli affari sociali ed economici - dalla centesima ratifica della Convenzione: essa rappresenta un grande risultato per la comunità internazionale nel cammino verso una società giusta ed equa , basata sulle pari opportunità per tutti, persone con disabilità incluse".

La Convenzione Onu sui diritti delle persone con disabilità è il primo trattato sui diritti umani siglato nel 21esimo secolo: aperto alla firma il 30 marzo 2007 e immediatamente siglato da 82 paesi (un record, mai un trattato era stato firmato il primo giorno da così tanti paesi).

Obiettivo della Convenzione è garantire che le persone con disabilità godano degli stessi diritti degli altri individui e conducano a pieno titolo una vita da cittadini, essendo messi in grado di dare un contributo significativo alla società sulla base della garanzia delle medesime opportunità.

La Convenzione rivendica i diritti alla non discriminazione e all'uguaglianza di fronte alla legge, alla libertà e alla difesa dell'individuo, all'accessibilità, alla mobilità personale, all'indipendenza, alla salute, al lavoro e all'istruzione, alla partecipazione alla vita politica e culturale .

Per raggiungere questi scopi, la Convenzione richiede cambiamenti concreti attraverso leggi efficaci e un cambiamento di mentalità: il passaggio cioè da una visione "medica" ad una visione "sociale" della disabilità, vista dunque come il risultato dell'interazione fra una persona e l'ambiente che la circonda.

Nel mondo si calcola che il 10% della popolazione, cioè circa 650 milioni di persone, viva con una disabilità. L'Italia è fra i paesi che hanno firmato immediatamente sia la Convenzione sia il Protocollo opzionale: alla firma del 30 marzo 2007 è poi seguita la ratifica, depositata ufficialmente alle Nazioni Unite il 15 maggio 2009.

La gran parte dei paesi europei è nella stessa situazione italiana, avendo ratificato sia il testo della Convenzione sia il protocollo aggiuntivo, come anche praticamente tutta l'America centrale e l'America latina (dal Messico all'Argentina, con rare eccezioni). Fra i grandi paesi, anche l'Australia ha ratificato Convenzione e Protocollo.

Più diluita la situazione negli altri continenti: la Cina (come il Canada e l'India) ha firmato e ratificato la Convenzione ma non il Protocollo, mentre gli Stati Uniti non hanno ancora proceduto ad alcuna ratifica, e sono fermi alla sola firma del testo della Convenzione. Nella stessa situazione si trovano anche Russia e Giappone.

Molto varia, infine, la situazione in Africa: il Sudafrica ha ratificato Convenzione e Protocollo, come anche fra gli altri Sudan, Nigeria, Tanzania e Tunisia. Algeria, Etiopia, Kenya e Egitto hanno ratificato la sola Convenzione, mentre paesi come Ciad, Angola e Repubblica Democratica del Congo non hanno finora neppure firmato il testo della Convenzione.

17 maggio 2011