Fonte comunicato stampa Anffas Cagliari - L’ANFFAS Onlus di Cagliari, impegnata da sessanta anni nella tutela dei diritti e nella promozione della piena inclusione sociale delle persone con disabilità intellettiva e/o relazionale, ha dato avvio nel nostro territorio regionale al Progetto “Noi speriamo che ce la caviamo da soli…”.

Il progetto finanziato dal Ministero della Salute e delle Politiche Sociali (Avviso 1/2017 ai sensi dell’art.72 del decreto legislativo117/2017) è finalizzato a promuovere innovativi percorsi di autonomia personale ed abitativa per le persone con disabilità.

 L’Anffas di Cagliari, partner del progetto realizzato su scala nazionale, ha avviato le azioni progettuali nel mese di Ottobre 2018, nel territorio dei comuni di Cagliari ed Iglesias, coinvolgendo sette persone dell’associazione. I partecipanti al progetto, grazie alla condivisione di momenti di vita all’interno di una casa sita nel comune di Iglesias, hanno modo di vivere delle esperienze volte a favorire l’autonomia, l’adultità e il passaggio dal “con noi” dell’assistenza familiare al “dopo di noi” dell’età più adulta.

In particolare, sulla base dei singoli progetti di vita e dei percorsi già avviati sul tema della vita indipendente, si è ritenuto opportuno formare due gruppi distinti di destinatari:

  • Un primo gruppo formato da quattro giovani di età compresa tra i 20 e i 30 anni che hanno modo di sperimentarsi in processi finalizzati all’acquisizione di autonomie sul versante personale, sociale, lavorativo e abitativo, per una emancipazione dai propri genitori e lo sviluppo di un progetto personale di vita indipendente (sperimentazione di una “palestra di vita” per autonomie e vita indipendente, stage lavorativi). Nello specifico i giovani hanno già realizzato quattro residenzialità all’interno dell’appartamento di Iglesias vivendo l’esperienza della co-abitazione tra giovani, dello stare insieme nel tempo libero e assaporando, nel contempo, la responsabilità del vivere “da soli” anche attraverso lo sviluppo di competenze socio lavorative attraverso degli stage.
  • Un secondo gruppo di tre adulti di età compresa tra i 40 e i 60 anni per i quali è più evidente la necessità di avviare azioni legate al tema del “Dopo di Noi”, sviluppando una progettazione di vita in autonomia dai familiari ormai anziani (sperimentazione gruppo di convivenza per il “Dopo di Noi”). Anche il secondo gruppo ha sperimentato quattro residenzialità e si prepara, anche attraverso laboratori specifici, alla realizzazione di ulteriori tre esperienze.

In coerenza con la metodologia di lavoro utilizzata dall’Anffas all’interno dei propri servizi e centrata su concetti di Qualità della Vita e Self Advocacy, le azioni progettuali si basano sullo sviluppo della capacità di scelta personale, della responsabilizzazione e del pieno protagonismo delle persone coinvolte.

Il progetto prevede delle azioni di sostegno e di auto mutuo aiuto a favore dei familiari al fine di supportarli nella fase del distacco iniziale e nel percorso graduale di emancipazione e autonomia del proprio familiare. Congiuntamente, sono state avviate specifiche azioni formative rivolte agli operatori e volontari convolti nell’attuazione del progetto, in modo da favorire l’adesione a pratiche d’intervento innovative.

Particolare attenzione è stata data alla promozione dell’iniziativa e al coinvolgimento del territorio con specifiche azioni finalizzate alla creazione della rete, indispensabile nell’accompagnare ed ampliare le opportunità di inclusione sociale e lavorativa. 

Si evidenzia che il Progetto "Noi speriamo che ce la caviamo da soli…” ha preso avvio a livello nazionale nell'agosto 2018 grazie al sostegno del Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali; si concluderà a febbraio 2020 per una attività totale di18 mesi. Il valore complessivo del progetto è di oltre 900mila euro.

Si tratta di un progetto articolato in 12 regioni e sviluppato da 13 associazioni - capofila l'Aias di Pesaro - che operano nel mondo della disabilità e che, ognuna nel proprio territorio, hanno dato vita a una serie di iniziative, tutte poi messi in rete fra loro in un sistema di confronto e scambio di buone pratiche su scala nazionale. E questo dal Friuli Venezia Giulia alla Sicilia, dalla Puglia al Piemonte. Così da elaborare un modello consolidato e replicabile, verso una filosofia di "vita autonoma" che dagli anni '80 ha sempre più fatto strada nell'Unione Europea.

Gli individui direttamente interessati sono 52, mentre quelli coinvolti nel processo più ampio di indagine e promozione sono 208. Inoltre sono 158 i volontari e 26 gli operatori attivi. L'obiettivo del progetto è favorire l'autonomia e la libertà di scelta in modo graduale, già prima del "Dopo di noi", senza attendere che essa si imponga improvvisa col venir meno del sostegno familiare. Contemporaneamente ogni associazione si è confrontata con le famiglie, in una azione di mutuo aiuto, allo scopo di misurarsi con l'idea di autonomia, creare senso di fiducia e superare la fase di "distacco" iniziale, che può essere difficile tanto per il ragazzo, quanto per il genitore.

Vi invitiamo a visitare il sito del progetto www.celacaviamodasoli.it e la pagina Facebook @celacaviamodasoli.it